Frenata per Deutsche Bank-Bankers Trust
Frenata per Deutsche Bank-Bankers Trust Il «controllore finanziario» vuole bloccare la megafusione: prima risarciscano le vittime Frenata per Deutsche Bank-Bankers Trust New York riapre il caso-Olocausto NEW YORK. Quando fu annunciata, fioco più di una settimana fa, la fusione fra la Deutsche Bank e la Bankers Trust fece sensazione perché di fatto la notizia significava la nascita della più grande banca del mondo. Ora quel progetto sembra bloccato dal problema del denaro e i beni appartenuti alle vittùne dell'Olocausto, nel quale anche la Deutsche Bank è coinvolta. Il primo ad aprire il fuoco è stato Alan Hevesi, «financial comptroller» di New York. La fusione non dovrebbe essere approvata, ha detto pubblicamente, finché «tutte le rivendicazioni nei confronti della Deutsche Bank sull'Olocauso non saranno affrontate e risolte». Ma proprio ieri la Deutsche ha annunciato un megaprestito obbligazionario per comprare la banca Usa. Hevesi è stato colui che ha «coordinato» l'azione che recentemente ha portato le due maggiori banche svizzere, il Credit Suisse e la Union Bank, a riconoscere un debito nei confronti delle vittime dell'Olocausto di un miliardo e 250 milioni di dollari, oltre 2.000 miliardi di lue. L'elemento principale di «persuasione» usato contro di loro fu la minacca di ritirare dalle loro casse i fondi pensioni americani (proprio mentre il loro progetto di fusione era in corso) e Hevesi non ha escluso di usare la stessa arma nei confronti della Deutsche Bank. La Deutsche Bank ha protesta- to, sostenendo che la sua situazione durante il potere nazista era ben diversa da quella delle due banche svizzere (loro collaborarono «volontariamente», la Deutsche Bank fu costretta) e quindi «si sta tentando di stabilire un parallelo che non esiste», ha detto il suo portavoce Dierk Hartwig. Inoltre il suo stesso presidente, Rolf Breuer, quando annunciò la fusione spiegò che lui personalmente era già ùnpegnato a «trovare il modo» di risolvere il problema dei beni appartenuti a coloro che finirono nei campi di sterminio. Ma almeno per ora non pare che ci siano molti disposti ad accogliere quella distinzione. Il processo di fusione fra Deu- tsche Bank e Bankers Trust deve ottenere prima l'aprovazione del Banking Department dello Stato di Ni ^TYork e poi quella della Federai Reserve, la banca centrale americana. Il primo non ha fatto commenti sulla questione sollevata da Alan Hevesi, ma si sa che nel caso delle due banche svizzere l'approvazione della loro fusione fu ritardata finché loro non si accordarono con i rappresentanti delle vittime dell'Olocausto. Il principale rappresentante di queste, il World Jewish Congress, ha detto di non avere chiesto il blocco della fusione ma non ha escluso di farlo presto. «Decideremo nel corso delle prossime due settimane», ha detto il suo direttore esecutivo Elan Steinberg. E quanto a Michael Hausfeld, l'avvocato di Washington che ha guidato la «vittoria» nei confronti delle due banche svizzere, è stato estremamente schietto: «Non ci sono possibilità», ha detto, che la fusione possa avvenire senza prima avere risolto i «carichi pendenti» della Deutsche Bank. Ieri, però, anche notizie di segno opposto sono uscite sulla fusione. Una è che lo stesso Breuer e il presidente della Bankers Trust, Frank Newman, hanno rassicurato i dipendenti delle due compa¬ gnie che saranno trattati «allo stesso modo», cosa che difficilmente rallegrerà le 5.500 persone che comunque perderanno il lavoro in seguito all'operazione. L'altra è che la Deutsche Bank ha provveduto a vendere una parte delle azioni della compagia di assicurazioni Allianz AG in suo possesso, proprio per mettere insieme i 2 miliardi e mezzo di dollari necessari all'operazione. La banca tedesca sembra insomma «fiduciosa» che là fusione sarà comunque approvata, e nessuno sa se quella sua fiducia sia ben riposta o no. Franco Pantarelli La banca tedesca è fiduciosa sull'esito della vicenda: «Fummo costretti a collaborare con il nazismo» I GIGANTI DEL CRI primi gruppi er attività, "pilori) Deutsche Bank/Bankers Trust Bank of Tokyo Mitsubishi Industriai and Commercial Bank of China Crédit Suisse HSBC Holdings (GB.) Sumitomo Bank (Giappone) Société Generale (Francia) Crédit Agricole {Francia} Dai-lchi Kangyo Bank (Giappone) Sonwa Bank (Giappone) ABN Amro (Olanda) 'Fuji Bank (Giappone) 722,000 489,012 473,832 473,608 448,962 441,115 419,980 419,101 418,887 414,054 399,779 Rolf Breuer presidents del colosso Deutsche Bank
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