Italiani, le «formiche» dell'Europa

Italiani, le «formiche» dell'Europa RISPARMIO Italiani, le «formiche» dell'Europa BRUXELLES. Negli ultimi anni hanno allargato un po' cordoni della borsa, offuscando la loro tradizionale immagine di super-risparmiatori, ma gli italiani restano di gran lunga le «formiche» d'Europa. A certificarlo è uno studio di Eurostat. Secondo i dali del servizio statistico dell'Ue - relativi al 1996 - le famiglie del Belpaese accantonano infatti ogni anno l'equivalente di 2710 ecu a persona (circa 5,3 milioni di lire), il 50% in più della media europea (1808 ecu). Nel 1990 gli italiani erano ancora più «risparmiosi» (nel 1990 superavano dell'85% la media Ue), ma il primato resta saldo. Al secondo posto sono i belgi (2435 ecu pro-capite), seguiti da olandesi (2256), francesi (1910) e tedeschi (1710). All'estremo opposto della graduatoria i danesi, incoronati al vertice degli spendaccioni: a Copenaghen e dintorni non riescono ad accumulare più di 701 ecu l'anno (1,35 milioni di lire) a testa, oltre il 60% in meno del valore medio dell'Unione Europea. Il primato delle famiglie italiane nel risparmio - osserva il rapporto di Eurostat - assume un particolare significato perché è ottenuto a fronte dì un reddito disponibile lordo che è inferiore alla media europea. Tedeschi e danesi sono in una posizione diametralmente opposta, con redditi più abbondanti rispetto al resto dei partner ma performance più deludenti in termini di «accantonamenti». Nel 1996, l'Italia ha registrato il più alto tasso di risparmio dell'Unione Europea: in concreto, il 21,4% del reddito disponibile lordo delle famiglie si è trasformato in una qualche forma di risparmio (compreso l'acquisto di titoli pubblici).

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