«L'età che si allunga favorisce il glaucoma»

«L'età che si allunga favorisce il glaucoma» Entro il 2025 in Italia i malati aumenteranno del 33 per cento «L'età che si allunga favorisce il glaucoma» UPPSALA DAL NOSTRO INVIATO Se vi avvicinate all'età della presbiopia, o vi siete già in pieno, andate dall'oculista anche se continuate a vederci benissimo. Vi misurerà la pressione interna dell'occhio, ne esaminerà il fondo per valutare lo stato de! nervo ottico e saprete se il glaucoma ha già cominciato la sua silenziosa marcia erosiva. Perché, quando dovesse rivelarsi con il suo sintomo più tipico - il restringimento del campo visivo - il danno sarà fatto e sarà irreparabile. Se non viene preso per tempo e curato bene, il glaucoma porta alla cecità: un processo lungo, che richiede anche 15 anni, ma inesorabile in assenza di terapia. Si stima che oggi in Italia ne soffrano 500-600 mila persone - circa il 3% degli ultraquarantenni - ma la cifra è destinata a crescere con l'invecchiamento della popolazione: di un 7% nel 2000, di un 21% nel 2010. Entro il 2025 in Italia i casi saliranno del 33%, soprattutto in Sardegna, Puglia, Trentino e Lombardia. Guarire dal glaucoma non è possibile, ma tenerlo sotto controllo sì, come accade con il diabete o l'alta pressione arteriosa. Si tratta di prendere colliri specifici, seguendo le indicazioni del medico, anche se la procedura è fastidiosa e va ripetuta più volte al giorno. Una buona novità è il collirio a base di prostaglandina, sviluppato da Johan Stjernschantz, farmacologo dell'Università di Uppsala, in Svezia, e dai laboratori italiani Pharmacia&Upjohn. Proprio per fare il punto sul suo uso, a un anno dall'ingresso sul mercato, si sono incontrati a Uppsala scienziati italiani e svedesi. La causa diretta del glaucoma è un'eccessiva secrezione di umore acqueo, un liquido chiaro che viene prodotto nella parte anteriore dell'occhio e serve a nutrirne la struttura. Quando ristagna, provoca un rialzo della pressione interna fino al punto di ledere il nervo ottico. Poiché è lui che trasporta al cervello le informazioni visive raccolte dall'occhio, se le sue fibre sono danneggiate queste informazioni diminuiscono. Oggi il glaucoma viene curato in un solo modo: riducendo la pressione intraoculare, con i farmaci in una prima fase, con il laser o la chirurgia quando è più avanzato. Ma non si ritornerà mai alla funzionalità di un tempo. E' già un successo non peggiorare la situazione. Spiega Stjernschantz: «Si può intervenire sull'umore acqueo o riducendone la produzione, o aumentandone il deflusso. Ho scelto questa seconda strada, la meno battuta. E ho ipotizzato di impiegare una prostaglandina, una classe di molecole note per la capacità di ridurre la pressione, ma che nessuno aveva mai usato per l'occhio. L'ipotesi di ricerca era buona e il risultato è un farmaco potente, che ha una durata di azione lunga ed è praticamente privo di effetti collaterali, in particoiai e sul cuore». E' possibile prevenire il glauco¬ ma? «No - dice il professor Albert Alm, anche lui dell'università di Uppsala -. Si può però prevenire la cecità, con diagnosi precoci quando ancora non ci sono sintomi ma il nervo è già leso, e terapie ben fatte». Il fatto è che non esistono cause precise su cui oggi sia possibile intervenire, eliminandole. «Un caso di glaucoma su quattro è ereditario - dice Luciano Bonomi, direttore della Clinica Oculistica dell'Università di Verona -. Con la genetica molecolare si stanno identificando i geni le cui mutazioni si riflettono sulla produzione di umore acqueo, ma è una strada ancora lunga». E il lavoro al computer? «Il computer è innocente. Tutto quello che gli si può imputare, è una riduzione nella frequenza degli ammiccamenti, che rende l'occhio un po' secco (ma basta un collirio per rimediare) e uno sforzo accomodativo che è esattamente uguale a quello richiesto in mille altre occasioni. Ho anche le prove di ciò che dico: anni fa, una grande azienda italiana commissionò uno studio sui suoi 20 mila dipendenti, dividendoli in due categorie: quelli che stavano al computer meno di due ore al giorno e quelli che ne passavano 6-8. In entrambi i gruppi, il glaucoma era diffuso nella stessa percentuale». Innocenti sembrano essere anche l'alimentazione, il fumo, la vita sedentaria. Non resta che rassegnarsi alla fatante della malattia, ma attrezzarsi per non esserne travolti. Marina Verna Sardegna, Trentino Lombardia e Puglia le zone più a rischio Nel 15% dei casi conduce alla cecità Ma gli esperti assolvono il computer «Al massimo rende l'occhio un po' secco: rimedia il collirio» SL GLAUCOMA AB RAGGI X FATTORI DI RISCHIO * ETÀ SUPERIORE Al 40 ANNI $ PARENTI AFFETTI DA GLAUCOMA % DIABETE CIPERO IPOTENSIONE * ATEROSCLEROSI % MIOPIA 0 PRESBIOPIA GRAVI * CATARATTA ®TRAUMI OCULARI SINTOMI $ VISIONE OFFUSCATA • RESTRINGIMENTO DEL CAMPO VISIVO $ VISIONE Di ANELLI COLORALE LUCI COCCHIO ROSSO E DOLENTE

Persone citate: Albert Alm, Del Campo, Johan Stjernschantz, Luciano Bonomi, Marina Verna

Luoghi citati: Italia, Lombardia, Puglia, Sardegna, Svezia, Trentino, Trentino Lombardia