Algeri, inizia il massacro del Ramadan

Algeri, inizia il massacro del Ramadan Scoperte vicino alla capitale due fosse comuni, vi sono stati gettati duecento cadaveri Algeri, inizia il massacro del Ramadan E in Cecenia decapitati 4 occidentali rapiti in ottobre ALGERI. Le autorità algerine hanno scoperto 35 corpi in due fosse comuni vicino alla capitale. Lo ha rivelato il quotidiano "El Watan", citando fonti del governo. Secondo le autorità, i corpi apparterrebbero a vittime della violenza di fondamentalisti islamici armati. Nelle fosse comuni, due pozzi che servivano per irrigare un aranceto a Haouch Hafiz, nei pressi di Larba, una trentina di chilometri a sud di Algeri, dovrebbero esservi sepolte 200 persone rapite ed assassinate dai terroristi. E' quanto ha rivelato un pentito. Ad Haouch Hafiz, si trovano molte ville lussuose abbandonate sotto la pressione del terrorismo nel 1993. E' da allora che i gruppi terroristi hanno iniziato ad accumulare cadaveri nei due pozzi. La protezione civile, sotto la sorveglianza delle forze di sicurezza, ha iniziato a scavare circa 15 giorni or sono e solo lunedì sono stati trovati almeno 10 corpi, alcuni ancora con legacci intorno a mani e piedi. Intanto, i terroristi continuano ad uccidere i civili. Almeno quattro persone sono state assassinate negli ultimi giorni, riferiscono alcuni quotidiani, a Bou Ismail, una quarantina di chilometri ad ovest di Algeri. Tre giovani braccianti agricoli sono stati sgozzati durante la notte tra domenica e lunedì nella casa dove dormivano dopo il lavoro. Un altra persona è stata trovata morta sulla spiaggia a Bou Ismail. Sono una novantina le persone assassinate in Algeria dall'inizio del mese, secondo bilanci parziali. Circa 70, nella regione di Tipaza, per la maggior parte uccise in massacri collettivi. L'intensificarsi dei massacri è posto in relazione con l'avvicinarsi del Ramadan, la principale festa religiosa musulmana, che i terroristi utilizzano per amplificare l'impatto della loro strategia sanguinosa. La violenza che da alcuni mesi colpiva in particolare l'Ovest del Paese, sembra avvicinarsi alla capitale. Un primo episodio ha già avuto come scenario il quartiere resideniale di Hydra, sede di numerose ambasciate e residenza delle maggiori personalità politiche del paese: una automobile piena di esplosivo è stata scoperta dalle forze di sicurezza prima che provocasse una strage. Di fronte a questo scenàrio preoccupante hanno sollevato perplessità e interrogativi le affermazioni del primo ministro Ahmed Ouyahia (peraltro indicato come dimissionario da molte voci che circolano nella capitale) in una relazione in parlamento sullo stato del Paese. Ouyahia ha ribadito che la guerra senza quartiere al fondamentalismo continuerà fino alla vittoria definitiva, sottolinenando che negli ultimi mesi le forze di sicurezza hanno fatto segnare alcune importanti vittorie smantellando alcune delle colonne più pericolose del Già, il più irriducibile gruppo islamico. Sul piano economico il premier ha usato toni altrettanto ottimistici: i programmi di risanamento stanno per realizzare l'ingresso della Algeria nella economia di mercato che assicurerà la uscita dalla crisi. Ouyia ha parlato di una previsione di crescita del cinque per cento annuo che a molti sembra assolutamente ipotetica. Ad Algeri circolano già i nomi del possibile sostituto del premier: favorito appare Smail Hamdani, 68 anni, ex braccio destro del presidente Chadli Benjedid negli anni Ottanta e che aveva occupato incarichi di primo piano anche durante il periodo Boumediènne. [e. st.] Mancano 2 settimane alla festa musulmana ma già cresce il numero delle stragi islamiche

Persone citate: Ahmed Ouyahia, Chadli Benjedid, Ouyahia, Smail Hamdani

Luoghi citati: Algeri, Algeria, Bou Ismail, Cecenia