Tre inglesi e un neozelandese Trovate solo le teste mozzate
Tre inglesi e un neozelandese Trovate solo le teste mozzate Tre inglesi e un neozelandese Trovate solo le teste mozzate MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Hanno trovato, per ora, soltanto le lorq teste orribilmente mozzate. Quattro ostaggi - tre britannici e un neozelandese - che erano stati rapiti a Grozny, Cecenia, il 3 ottobre scorso, sono stati ritrovati ieri in questo modo atroce. E' la prima volta che ostaggi occidentali in mano alle bande cecene vengono uccisi, anche se gli osservatori sono inclini a ritenere che questo episodio sia da collocare nella scia delle provocazioni politiche, come quella del dicembre 1996, in cui sei operatori della Croce Rossa furono massacrati in un ospedale nei pressi della capitale cecena. Si trattava di 4 ingegneri della compagnia britannica di telecomunicazioni Granger Telecom: Darren Hickey, Peter Kennedy, Rudi Petschi, inglesi, e del neo-zelandese Stan Shaw. Stavano mettendo in funzione, per conto del governo ceceno, un sistema di comunicazioni satellitari. All'inizio sembrava un «normale» rapimento, di quelli che in Cecenia si susseguono quasi quotidianamente dalla fine della guerra vitto- riosa contro la Russia. Basti fare il conto: attualmente sono più di 100 i rapiti ancora non liberati. In tutto ne sono spariti in pochi anni oltre 400. Ma, come si diceva, in precedenza non c'era mai stato un episodio di tale efferatezza. Il presidente ceceno Maskhadov ha subito attribuito l'assassinio agli «oppositori politici che cercano di screditare la direzione cecena e di ridurre a zero gli sforzi di buon vici¬ nato con i Paesi del mondo intero». Maskhadov, visibilmente abbattuto davanti alle telecamere, ha accusato «gruppi di banditi finanziati dai servizi speciali stranieri», ammettendo che «costoro hanno raggiunto il loro obiettivo e adesso sarà molto difficile cambiare l'immagine dei ceceni di fronte all'opinione pubblica intemazionale». Senza dirlo esplicitamente il riferimento è ai servizi segreti russi, che avrebbero interesse a destabilizzare la piccola Repubblica che si proclama indipendente da Mosca, mentre Mosca continua a considerarla parte integrante della Federazione. Difficile, naturalmente, provare un'accusa del genere. Ma, anche se essa fosse vera, è evidente che il governo emerso dalla vittoria militare sulla Russia non è riuscito a mettere ordine nel Paese. Decine di bande armate vi scorrazzano come vogliono, rapiscono, uccidono, spadroneggiano. Di certo non sono tutte pagate dai servizi segreti. In queste condizioni - a maggior ragione a partire da oggi - nessuno straniero metterà più piede a Grozny. Quindi niente aiuti, nemmeno umanitari, niente investimenti. Un disastro politico ed economico, un isolamento totale. Grozny è in stato d'assedio. Posti di blocco dovunque. Il primo vice del governo, Turpan Atgeriev, ha detto ieri che gli inquirenti sono sulle tracce del gruppo che effettuò il rapimento: una ventina di uomini mascherati che avevano fatto irruzione nell'edificio dove erano alloggiati i quattro tecnici. Ma non è detto che gli assassini siano gli stessi che hanno rapito i quattro uomini. Potrebbe esserci stato un trasferimento da una banda all'altra, una specie di compravendita, come già in passato ve ne sono stati. Gli ostaggi in Cecenia sono diventati come moneta corrente, mezzo di scambio, baratto. Se uno dei compratori si rivela più interessato a infliggere un colpo politico gravissimo al governo che a ricevare un ottimo riscatto, ecco che le vite degli ostaggi - come in questo caso - si trovano spezzate in nome di questa o quella strategia. A Londra c'è sconcerto e dolore. I parenti sperano ancora in un errore d'identificazione. I corpi non sono stati ancora ritrovati. Ma le autorità cecene non hanno dubbi. Giuliette Chiesa Ingegneri, lavoravano a un sistema satellitare dì comunicazioni Lo sguardo attonito dei superstiti dopo un massacro I corpi delle vittime sono ammassati su un camion Tre delle vittime Darren Hickey Rudolf Petschi e Stan Shaw
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