Annan: nessun raid senza l'ok dell'Onu
Annan: nessun raid senza l'ok dell'Onu Da Parigi monito del Segretario generale Annan: nessun raid senza l'ok dell'Onu Dopo la recente crisi del Kosovo «Decide il Consiglio di Sicurezza» PARIGI. «Gli interventi militari internazionali devono avere il via libera del Consiglio di sicurezza dell'Onu». Il Segretario generale Kofi Annan è stato chiarissimo quando ieri ha avvertito la Nato davanti all'Assemblea nazionale francese che «avviarli senza il suo consenso, come qualcuno è tentato di fare, creerebbe un brutto precedente». Il segretario generale dell'Onu non ha mai menzionato l'Alleanza Atlantica, ma il suo riferimento era chiaro, soprattutto alla luce della recente crisi del Kosovo dove la Nato è stata a un passo dall'intervento militare «autonomo». Tanto più che proprio ieri, in un'intervista a «Le Monde», il segretario di Stato Usa Madeleine Albright ha spiegato che la Nato «non può essere ostaggio dei veti di questo o quel Paese» e ha escluso che le serva sempre la luce verde del Palazzo di Vetro per agire. Nel suo discorso per il cinquantenario della Dichiarazione dei diritti dell'uomo, il Segretario Kofi Annan ha affermato che al di là dell'«importante» ruolo che compete alle «organizzazioni regionali», «qualsiasi intervento militare della comunità internazionale deve essere autorizzato dal Consiglio di sicurezza dell'Onu». Diversamente, si metterebbe in discussione l'articolo primo della Carta dell'Onu, che fissa i «mezzi collettivi per prevenire ed eliminare le minacce alla pace». «Se così fosse - ha avvertito il numero uno dell'Onu tra gli applausi dei deputati francesi - non saremmo lontani da un ritorno al sistema delle sfere di influenza basato più sugli interessi particolari degli Stati che sul principio della divisione delle responsabilità». Intanto a Bruxelles i ministri degli Esteri della Nato erano impegnati a respingere l'accusa di voler trasformare l'Alleanza in un «poliziotto globale». La Albright ha definito «fesserie» i timori di una mutazione degli obiettivi della Nato ora che ripensa la strategia per intervenire anche fuori dai confini nelle crisi regionali e contro il terrorismo e le armi di distruzione di massa. D'altra parte, ha osservato il segretario generale della Nato Javier Solane, l'Alleanza «già opera fuori area», ad esempio in Bosnia e Kosovo. • I ministri degli Esteri della Nato sono riuniti a Bruxelles per preparare lo «storico» vertice alleato dell'aprile prossimo a Washington durante il quale entreranno formalmente nell'Alleanza Atlantica per la prima volta tre Paesi postcomunisti, Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca. I capi della diplomazia alleata devono confrontarsi in vista del vertice di Washington, in particolare sulla revisione del concetto strategico dell'alleanza e della contestata proposta tedesca di rinunciare al «primo colpo» nucleare, del progetto di eurodii'esa, in discussione in seno all'Unione europea, e delle future «nuove missioni» della Nato, i lAgi-Ansal
Persone citate: Albright, Annan, Javier Solane, Kofi Annan, Madeleine Albright
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