«Una donna alla guida dell'Azione cattolica»

«Una donna alla guida dell'Azione cattolica» Il risultato a sorpresa di un sondaggio fra i consiglieri nazionali: «Sposata con figli, meglio se avvocato» «Una donna alla guida dell'Azione cattolica» Ma saranno i vescovi a scegliere il successore di Gervasio ROMA. «Donna. Tra i trentacinque e i quarantacinque anni, con alle spalle una lunga esperienza di militanza sociale. Sposata con figli. Meglio se avvocato, tanto per non sconvolgere troppo la tradizione...». Un sondaggio informale condotto tra i consiglieri eletti dall'assemblea nazionale dell'Azione Cattolica, che si è chiusa ieri con una messa celebrata dal Papa, ha disegnato questo identikit per il nuovo presidente che tra un mese abbondante dovrà subentrare a Giuseppe Gervasio. «Un sondaggio fatto per gioco», avvertono nelle sale della Domus Pacis che hanno ospitato i lavori. «Ma anche ima conferma di quanto sapevamo già - aggiunge l'ex presidente Alberto Monticone -. Prima dei lavori avevamo chiesto alle nostre organizzazioni diocesane di farci alcuni nomi per la terna da sottoporre alla Cei. Per la prima volta, c'è anche un nome femminile...». Saranno infatti i vescovi a decidere il nuovo leader di Ac, in una rosa di tre nomi che il consiglio formulerà il 18 gennaio. Ufficialmente, nomi non se ne fanno. Ma nessuno nasconde che la candidatura potrebbe toccare a Paola Bignardi, che con i suoi cinquant'anni è forse un po' più anzia- na del ritratto tracciato dal sondaggio tra i consiglieri. Età a parte, l'identikit sembra cucito apposta per lei: da sempre impegnata nel sociale, Bignardi dirige una comunità per donne a Cremona. «La vera novità - spiega Monticone - sta nell'aver indicato una donna che va al di là del tradizionale ruolo femminile all'interno del movimento, fatto esclusivamente di dedizione, obbedienza e fedeltà...». Il resto del mondo cattolico assiste perplesso alla rivoluzione annunciata di Ac: «Spero che non sia soltanto un omaggio alla correttezza politica - commenta da Desenzano lo scrittore Vittorio Messori -. In una prospettiva di fede, maschi e femmine sono resi perfettamente uguali dal peccato originale. Per un cattolico le donne non so¬ no necessariamente migliori degli uomini, come molti vorrebbero farci credere...». Più ottimista lo storico Giorgio Rumi: «Anch'io odio il politically correct - afferma ma in questa circostanza non vedo il pericolo di un cedimento al politicamente corretto. Le donne hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nell'Azione Cattolica. A partire da Armida Barelli, che oltre 70 anni fa girava l'Italia per trovare finanziamenti. La chiamavano la cassiera,-ma il suo ruolo fu decisivo. E poi il cattolicesimo non è di per sé una religione maschilista: le donne sono escluse dal sacerdozio e dalla gerarchia ecclesiastica, ma non dalla santità. E non è poco...». Dato per scontato che Paola Bignardi entri nella terna delle candidate alla presidenza, resta l'incognita della scelta finale. «Non sarà una candidatura simbolica, né tantomeno provocatoria - dice Monticone .Se le indicazioni della vigilia saranno confermate, vorrà dire che il consiglio avrà scelto una persona in grado di fare da cerniera tra il laicato dell'Associazione e i vertici dell'episcopato. E allora non si vede perché la Cei dovrebbe respingerla solo perché donna». [g. tib.] Ufficialmente nessun nome La candidatura più autorevole è quella di Paola Bignardi

Luoghi citati: Cremona, Desenzano, Italia, Roma