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Mandela Mandela «Un'arma contro l'apartheid» | MADRID I " REDO che niente abbia suI scitato tanta ripugnanza 1 i nell'epoca moderna, con \ò I l'eccezione delle atrocità contro gli ebrei, come l'apartheid. E la Dichiarazione universale dei diritti umani dell'Onu, di cui celebriamo il 10 dicembre il 50° anniversario, si trasformò nella Bibbia che citavamo per condannare la politica di segregazione razziale». Sono messaggi forti, vissuti sulla propria pelle nera, quelli che lancia il presidente del Sud Africa Nelson Mandela, 80 anni, scarcerato nel '90 dopo 27 anni di galera per la lotta contro il razzismo bianco, in un'intervista rilasciata a El Pais. Una ricorrenza che ha lasciato nel simbolo mondiale della lotta al razzismo, Nobel per la pace nel '93, una traccia indelebile: proprio nel '48 Pretoria trasformò in legge la segregazione razziale dei neri. «La Dichiarazione ricevette da noi un'enorme pubblicità, perché il Partito nazionale arrivò al potere tre anni dopo la fine della seconda guerra mondiale - ricorda Mandela -. Una guerra che venne combattuta per distruggere il fascismo e ingigantì la speranza dei neri, soprattutto di quelli africani: la loro partecipazione alla lotta contro il Male che incarnava la superiorità razziale avrebbe prodotto cambiamenti profondi nella nostra nazione... Quando ero giovane ero molto africanista e pensavo che solo i neri dovessero partecipare alla lotta di liberazione e non, ad esempio, la minoranza indiana. Presto mi resi conto che mi sbagliavo. L'importante non era 0 colore della pelle di un uomo, bensì gli ideali che difendeva». Continua Mandela: «Con l'eccezione delle atrocità commesse contro gli ebrei, nessun altro crimine ha ricevuto una condanna così generalizzata come l'apartheid. E la cosa peggiore fu che una comunità, la minoranza bianca, usò il nome di Dio per giustificare le atrocità contro la maggioranza nera del Paese. La Commissione della Verità e la Riconciliazione (Cvr, che in ottobre, dopo tre anni di indagini, pubblicò un rapporto su 31 nula casi di violazione dei diritti umani durante l'apartheid, ndr) ha scoperto tombe in cui erano sepolte persone assassinate solo perché avevano osato ribellarsi ai bianchi». «Dobbiamo considerare la guarigione del Sud Africa come un processo in cui la Cvr e il vescovo Desmond Tutu hanno contribuito in modo straordinario - prosegue il Presidente -. In Sud Africa corrono voci che ci sarà un'amnistia generale. Mi opporrò con tutte le mie forze... Chi vuole il perdono lo deve chiedere a titolo individuale. Prima deve dichiarare i suoi crimini, e dopo decideremo se concedergli l'amnistia... Quando arrivai al potere abolii la pena di morte perché è un riflesso dell'istinto animale che continua ad essere presente negli esseri umani. E poi è una questione legata alla nostra storia: qui, la pena di morte è stata utilizzata come scusa per assassinare soprattutto i neri». lg. a. o.J

Persone citate: Desmond Tutu, Nelson Mandela

Luoghi citati: El Pais, Madrid, Pretoria, Sud Africa