L'Asia tira, cauta l'Europa di Fr. Bu.
L'Asia tira, cauta l'Europa L'Asia tira, cauta l'Europa LA settimana borsistica sulle piazze europee si apre all'insegna della cautela, dopo aver rapidamente archiviato la fugace euforia per il taglio concordato ai tassi d'interesse dell'area Euro deciso dalla banche centrali. Dopo una partenza positiva, favorita dalla chiusura in rialzo dei mercati asiatici dove Tokyo ha tenninato le contrattazioni con l'indice Nikkei in aumento di 83,52 punti e un rialzo dello 0,6% (superata da Hong Kong che ha messo a segno un balzo del 4,7% dopo la decisione della banca centrale di abbassare i tassi, da Seul +4,31 e Taiwan +1,4%) le acque si sono calmate ed è prevalsa un po' ovunque la prudenza, soprattutto dopo l'avvio contrastato di Wall Street. Se Zurigo e Parigi hanno mantenuto un rialzo nel finale (rispettivamente +0,87% e +0,53 per cento), Londra è rimasta quasi invariata (-0,09%) come Piazza Affari (+0,29% il Mibtel e +0,05% il Mib30) mentre l'indice telematico «Xetra-Dax» di Francoforte, che dell'Europa è destinata a essere il mercato core, ha lasciato sul terreno un ribasso marcato: -1,7%. Il ribasso, generatosi sul finire della giornata dopo un avvio anche qui positivo, viene spiegato con i timori per un preannunciato rallentamento congiunturale e per gli effetti della politica del governo sociademocratico tedesco sulla concorrenzialità fiscale e strutturale dell'azienda-paese Germania. Tassi, dollaro e Dow Jones, tutti valutati positivamente, non sono riusciti ad invertire la tendenza al ribasso delle azioni tedesche. Un segnale del quale dovranno tener conto gli operatori finora esclusivamente legati al carro di Wall Street. Per quanto riguarda più in particolare Piazza Affari, dopo una partenza positiva con il Mibtel in aumento di circa un punto percentuale, il mercato ha registrato un certo indebolimento attorno alla metà seduta, soprattutto a causa del calo della borsa tedesca e, in generale, delle altre piazze europee. La giornata semifestiva (a Milano era la festa di Sant'Ambrogio) non ha aiutato il mercato che non è riuscito a trovare sostegno nemmeno dalla partenza positiva di Wall Street. Scivolata in area negativa attorno alla metà seduta, la quota si è ripresa nelle ultimissime battute, ma non sono riuscite ad emergere operazioni di un certo rilievo. L'attività si è mantenuta, infatti, per tutta la giornata molto calma e, al termine della seduta, il controvalore degli scambi non è arrivato a toccare i 1500 miliardi: Olivetti è stato il titolo più trattato (con 20 milioni di pezzi passati di mano), ma le Telecom hanno registrato il maggior controvalore (153 miliardi). Proprio Telecom è stato uno dei pochi titoli a movimentare il mercato: in chiusura registra un aumento dell'1,58% al prezzo di riferimento di 13.404 lire (dopo aver toccato un massimo di 13.500 lire), con 11,4 milioni di azioni trattate. Molto sostenute le Parmalat che hanno messo a segno un progresso del 3,3% con scambi in linea con quelli della vigilia. Tra i titoli guida soffrono le Compart (-1,5%), Banca Roma (-1%), Italgas (-1%), Edison (-1,1%), Rolo Banca (-1,6%). Tra i titoli a minor flottante spiccano le Marzotto che chiu¬ dono con più 4%. [fr. bu.]
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