Europa ad alta tensione di Ugo Bertone

Europa ad alta tensione Scottish Power assorbe Pacifìcorp. E l'Italia attende l'Enel Europa ad alta tensione Partono le megafusioni nell'energia MILANO. Un colpo da 21 mila miliardi di lire. Con una maxifusione di queste dimensioni la Scottish Power, colosso di Utilities di Glasgow (energia elettrica, acqua, gas e telefonia, 5 milioni di clienti nel Regno Unito) sbarca negli Usa assumendo il controllo della Pacifìcorp di Portland, Oregon, gigante americano che vanta un milione e mezzo di clienti in sei Stati del Nord America più la rete ellettrica di Victoria, in Australia. Al terzo tentativo, dopo aver bussato alla Florida Progress e alla Cinergy, Ohio, il gruppo scozzese ce l'ha fatta a sbarcare oltre Oceano. Ed è una storia, quella del gigante di Glasgow, che può interessare da vicino anche noi italiani, all'inizio del processo di liberalizzazione dell'energia. Tra pochi mesi, a partire da febbraio, un vero terremoto investirà l'Europa, Italia compresa. In alcuni Paesi, Svezia e Finlandia, cadrà ogni difesa del monopolio pubblico. In altri, come Germania e Gran Bretagna, si procederà, pur con qualche limite, ad una liberalizzazione massiccia. In Francia, dove domina la potentissima Edf, l'«interesse nazionale» sarà ancora ben protetto. Ma, calcola l'Unione Europea, ben il 60% della clientela europea potrà scegliere, almeno in parte il proprio ente. Anche in Italia, secondo uno studio di PriceWaterhouse Coopers, ci sarà una forte concentrazione. Almeno un 20% del mercato sarà controllato da operatori in arrivo da altri comparti: telecomunicazioni, fi- nanza, ma anche mass media attratti, come è successo in Gran Bretagna (tra cui la «Virgin», la casa musicale di Richard Branson o il «Daily Telegraph») dal giro pubblicitario delle società elettriche. Il futuro, infatti, è nelle mani di chi saprà offrire al cliente un servizio completo: luce, acqua, gas, ma anche telefonia fissa e mobile oltre a carte di credito e, (perché no?), servizi condominiali di pulizia o trasporti locali. Solo in questa chiave, del resto, di può capire la febbre di alleanze, tradimenti, duelli all'ultima sterli¬ na che stanno investendo l'Europa dell'energia elettrica. Qualche esempio? Pochi giorni fa, la francese Edf si è assicurata, battendo sul filo di lana una nutrita concorrenza, tra cui spiccava pure la Singapore Power, la London Energy, l'ultima delle società inglesi a rimanere «public company» dopo la privatizzazione. E' solo l'ultimo blitz del colosso transalpino, reduce dallo shopping del 25% dell'austriaca Estag e da una joint venture iberica con Endesa; nei mesi precedenti si erano mossi i tedeschi di Rwe, la finlandese Imatran Voima, gli sve¬ desi di Vattenfall, la belga Tractebel oltra a Endesa e Iberdrola (Spagna). In questa girandola di alleanze, prima o poi, entrerà anche l'Italia. Per ora è la Edison a muoversi con maggiore aggressività: ha raggiunto il 3% dell'Aera Milano, ha rilevato le attività eoliche di Riva, si propone come candidato numero uno per le dismissioni che l'Enel dovrà fare. Sondel, gruppo Falck (orbita Mediobanca, come la stessa Edison), ribatte con l'alleanza con i tedeschi della Rwe con cui concorre per la privatizzazione di Aem Torino. Ma è proprio qui che le cordate quasi si confondono: da una parte Aem Milano e la svizzera Atei, al cui capitale però partecipa Edf che, a sua volta, è in cordata a Torino con Ifil ed Edison. Facile pensare che colpi di scena non mancheranno così come è sicuro che la gara non sarà limitata ai soli gruppi italiani. Anche perché è davvero tutto possibile. Solo cinque anni fa Scottish Power era solo una delle 14 società elettriche nate in Gran Bretagna dopo che Margaret Thatcher aveva deciso di spezzare il monopolio pubblico. Poi, nel '95, il suo amministratore Ian Robinson decise che era giunto il momento di crescere. Prima, nel '95, la Manwebd.l milioni di sterline), poi Southern Water ( 1,7 milioni di sterline) e Scottish Telecom. Tutte acquisizioni, ben s'intende, finanziate dal mercato. Ugo Bertone

Persone citate: London, Margaret Thatcher, Richard Branson, Riva, Robinson, Southern Water