L'ora che sconvolse il dollaro

L'ora che sconvolse il dollaro Usata da sette anni. L'inventore: sono aumentati gli affari e la nostra comunità può arricchirsi L'ora che sconvolse il dollaro A Ithaca è nata la moneta fatta in casa NEW YORK A «Gino's» la pizza si può pagare in dollari per soli due terzi, purché sia formato «large». Il resto con «l'Ora di Ithaca». Lo stesso vale per un caffè da «Abc», ma sarà per questo che molti preferiscono prenderlo da «Andy» che accetta il pagamento completo con l'Ora locale. Che è poi una moneta: sette anni di vita alle spalle e, assicurano, un grande futuro davanti, perché qui ha funzionato e altre 66 città degli Stati Uniti stanno per seguire l'esempio. Così, mentre l'Europa viaggia verso l'unificazione delle valute, l'America si lascia tentare dalla frammentazione, affascinata da un progetto che fonde istanze localiste e utopie postcapitaliste. Chi pensasse di liquidare tutto con la parola «folclore», può farsi un viaggio a Ithaca, Nord dello Stato di New York, trentamila abitanti, due college, una piazza con quattro lati identici, lo stesso orologio da ogni lato, trappola per l'orientamento, e ognuno batte «l'Ora di Ithaca». Almeno, dal 1991, quando fu coniata la prima banconota locale. L'idea è di un tipo di nome Paul Glover, riccioluto, rosso e stralunato, attivista da sempre. Ha combattuto tutte le battaglie possibili tranne quelle in Vietnam, dove si rifiutò di andare. In compenso, ha ottenuto di cacciare McDonald's e Pizza Hut dal centro storico di Ithaca, è a un passo dall'avere la pista ciclabile per sé e il suo inseparabile mezzo di trasporto e, soprattutto, si è inventato la moneta usata da un terzo dei suoi concittadini, accettata in 1500 negozi e, coniandola, sostiene, ha salvato l'economia locale. «Perché - è la sua spiegazione - i dollari di qua ci passavano soltanto, salutavano e se ne andavano, magari a finanziare guerre o distruggere foreste. Una moneta avente corso soltanto qui, ho invece pensato, sarebbe rimasta, avrebbe circolato fra gli abitanti di Ithaca, aumentandone il benessere, favorendone le attività produttive». Ma era possibile coniarla? E perché no, si rispose, folgorato dalla lettura di un testo dell'inglese Michael Linton, attualmente diffuso su Internet. Scrive Linton: «Il denaro è una cosa immaginaria, a cui danno forma gli esseri umani. Non è reale. Le cose reali sono limitate e non basta nominarle perché si materializzino. Esistono X mele e non basta dire "mele" per averne altre. Il denaro può essere, invece, illimitato, basta stamparlo. E perché non si dovrebbero avere "marche" di denaro diverse per i differenti usi?». «Perché no?» si ripetè Paul Glover. E stampò. Si procurò le istruzioni per l'uso e coniò l'Ora di Ithaca. Aspetto: colorato. Motto: «In Ithaca we trust», crediamo in Ithaca, sul davanti; «Il tempo è denaro» sul retro. Segni particolari: sulla banconota commemorativa appare, primo caso in America, la faccia di un nero. Valore: 10 dollari, perché quella è la retribuzione media di un'ora di lavoro a Ithaca. Effetti: sorprendenti. La gente ci crede, va orgogliosa dei propri fogli variopinti e ne fa uso. Gli esercenti locali (dalla massaggiatrice Carola Morningstar al latore di telegrammi cantati Sam Nigro) l'accettano. Ma lo fanno anche i padroni di casa per gli affitti, un'assicurazione per i premi, una banca per i mutui. Interrogate, le autorità federali dicono che non c'è nulla di illegale, se la moneta non può essere confusa con il dollaro e certo ci vorrebbe un daltonico. Quanto al fisco, soprassiede, incurante del fatto che le entrate in «Ore di Ithaca» sfuggono elegantemente a ogni accertamento. Forse è proprio questo il beneficio ultimo a cui pensava Paul Glover per le imprese locali, che sostiene di aver rinvigorito. Certo è che la comunità appare fiera e benestante. L'introduzione dell'Ora ha automaticamente elevato i salari minimi, portando tutti alla parità dei dieci dollari l'ora, e il giro d'af- fari locale è aumentato del 25 per cento nei primi tre anni. Vista così sembra una trovata semplice: denaro diverso per scopi diversi. L'esempio di Paul Glover è: «Prendo l'aereo per andare a Los Angeles, ma a Ithaca uso la bicicletta. Se vado là pago in dollari, ma qui uso l'Ora. L'importante è che esistano le opzioni, cosicché entrambe le monete circolino e non si chiudano le strade per andare a Los Angeles, ma neppure si fugga da Ithaca con la cassa». Il processo di affiliazione all'Ora è cominciato. Glover ha scritto un manuale dal titolo «Denaro l'atto in casa» ovvero «Come arricchire la vostra comunità con la moneta locale». Viene distribuito insieme con il kit del perfetto stampatore e le istruzioni su come avviare la circolazione della nuova valuta. L'elenco di città per cui è arrivata la propria Ora va da Berkeley a Durango, da Santa Barbara a Takoma e, fuori dai confini americani, comprende Innsbruck in Austria, Calgary in Canada, Remollon in Francia e Tlaloc in Messico. Scrive Michael Linton: «Il denaro non è altro che informazione». La voce che possa essere di «marche» diverse si è sparsa. L'Ora di Ithaca potrebbe diventare un momento chiave o, per inflazione, ridursi a un Istante di libera uscita dal corso obbligato dell'economia. Gabriele Romagnoli Usata da un terzo dei cittadini, sulla banconota appare la faccia di un nero «Ha fatto aumentare i salari minimi» BUFFALO ITHACA Lago Ontario ROCHESTER NEW YO PITTSBURGH PHILÀDELPHI" WASHINGTON US A ASHEVILLE CHARLOTTE Oceano Atlantico ORFOLK L'Ora di Ithaca, moneta che nella città a Nord dello Stato di New York sta sostituendo il dollaro