«Dopo il Viagra, la supermedicina» di Marina Verna

«Dopo il Viagra, la supermedicina» A Stoccolma tre Nobel raccontano i risultati e le applicazioni della loro scoperta «Dopo il Viagra, la supermedicina» «E' l'azoto la sostanza che vincerà molte malattie» STOCCOLMA DAL NOSTRO INVIATO Tre destini si rivelano e si completano in questi giorni al crocevia di Stoccolma, coronati dal Premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina, che verrà consegnato giovedì. Intorno al tavolo del Karolinska Institut, l'Accademia che decide a chi va il premio, siedono tre generazioni di scienziati, nella conferenza stampa che li fa conoscere al mondo uniti in una scoperta che rivoluzionerà la nostra salute: l'azoto è una parola-chiave nel linguaggio delle cellule. Il decano è il farmacologo di New York Robert Furchgott, 82 anni, che nell'80 scoprì una molecola-segnale sconosciuta, che battezzò con la sigla della sua funzione, EDRF, il fattore rilasciante derivato dall'endotelio. Poi c'è Ferid Murad, 62 anni, farmacologo anche lui, ora approdato a Houston, che stu- diando l'azione vasodilatatrice della nitroglicerina scoprì, nel 1977, che i suoi composti rilasciano monossido di azoto, che a sua volta è in grado di rilasciare le cellule muscolari lisce. Che un gas potesse regolare importanti funzioni cellulari era un'ipotesi alla quale, all'epoca, nessun ricercatore lavorava. Infine, Louis Ignarro, 57 anni, farmacologo di Los Angeles che, lavorando con Furchgott e poi da solo, ha dato un'identità allo sconosciuto EDRF: ossido di azoto. Idealmente, accanto a loro, siede anche l'honduregno Moncada, che il regolamento del Nobel esclude da questo trionfo, perché il premio non può essere diviso che in tre parti. E, più che mai, è seduto anche il mecenate. Perché oggi il cerchio della nitroglicerina si chiude, avendo rivelato, dopo il male, tutto il suo poten¬ ziale benefico. Alfred Nobel riscatta la colpa che ha angosciato gli ultimi anni della sua vita, fino a fargli rifiutare, con una frase diventata celebre, «Mi sembra perlomeno ironico», quella nitroglicerina che il medico gli prescriveva per il male al cuore che lo stava ormai uccidendo. Dire dunque che questo è un Nobel al Viagra è assai riduttivo, essendo il pene soltanto uno dei tanti organi che beneficiano del monossido di azoto, e certamente non il più importante. «Non abbiamo ancora scoperto in quale parte del corpo questo gas non è coinvolto» ha detto Murad. E' come aver aperto una porticina e trovarsi nel cortile di un palazzo con centinaia di stanze, ancora buie mentre già sfavillano i saloni centrali: cuore, polmoni, shock da infezioni batteriche, impotenza, memoria, cancro, occhi. E chissà che cosa verrà ancora fuori, adesso che la strada è tracciata e su questo filone si concentreranno fondi e cervelli. Ignarro, un italo-americano brioso («Mio padre era nato a Torre del Greco, mia madre in Sicilia e io a Brooklyn: sono più italiano di voi!») ha raccontato il suo smarrimento di quando studiava i misteri dell'EDRF: «Ho lavorato duro per anni - ha detto - senza sapere se quello che facevo fosse importante, o importasse a qualcuno». L'ha capito, dice, quando un mese fa, arrivando a Napoli per una lezione all'università, vide i suoi colleghi accanto alla scaletta, scortati dalla polizia. La notizia del Nobel, in verità, gliel'avevano data prima dell'imbarco, ma la linea si era bruscamente interrotta e lui aveva fatto tutto il volo senza sapere se fosse stato uno scherzo oppure no. In quell'occasione.parlando delle possibili ricadute della sua ricerca, accennò a una su- peraspirina arricchita di azoto che potrebbe essere fondamentale nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, in particolare dell'infarto e dell' aterosclerosi. Ieri ne ha parlato ancora, aggiungendo che molti gruppi di ricerca stanno lavorando su questa idea, che potrebbe sfociare in un superfarmaco, pronto forse per il 2010: mul tiuso proprio come l'aspirina, ma a raggio ancora più ampio, e senza quegli effetti collaterali che oggi lo frenano. Così ampio da toccare anche la seconda causa di morte dopo le malattie del cuore, i tumori, bloccandone la crescita. Niente male per un gas temutissimo nei suoi effetti tossici e inquinanti. Così adesso i ricercatori, messi sul gusto, sognano di individuare un uso terapeutico anche per l'anidride carbonica. Marina Verna Il farmaco rivoluzionario potrebbe bloccare la crescita dei tumori Il farmacologo Ferid Murad che ha ricevuto il Premio Nobel a Stoccolma

Persone citate: Alfred Nobel, Ferid Murad, Furchgott, Ignarro, Louis Ignarro, Moncada, Murad, Robert Furchgott

Luoghi citati: Los Angeles, Napoli, New York, Sicilia, Stoccolma, Torre Del Greco