Kosovo, frana la pace americana

Kosovo, frana la pace americana «Troppo vicino alle posizioni serbe che escludono l'ipotesi dell'indipendenza» Kosovo, frana la pace americana Anche gli albanesi dicono no al piano di Clinton ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO «Si tratta di un piano inaccettabile». Gli albanesi hanno bocciato ieri l'ultima versione del progetto americano per la soluzione della crisi del Kosovo. Il testo dell'accordo, elaborato e presentato a Pristina dall'ambasciatore Usa in Macedonia, Christopher Hill, è stato respinto dai rappresentanti della delegazione politica albanese che doveva partecipare ai negoziati con i serbi. «Le proposte americane sono inaccettabili perché troppo vicine al concetto e alle richieste dei serbi che vogliono mantenere il Kosovo sotto il dominio di Belgrado», ha dichiarato il portavoce della delegazione Fehmi Agani. Il diplomatico americano, braccio destro del supermediatore Holbrooke che ha firmato l'accordo con Milosevic, ha incontrato anche il rappresentante politico dell'esercito di liberazione del Kosovo, Adem Dema- qi. «L'Uck ha respinto totalmente le proposte americane e io li ringrazio per questa posizione aperta», ha aggiunto Agani. L'unico disposto ad accettare parzialmente il piano americano è il leader moderato albanese Ibrahim Rugova. Ma dopo il rifiuto secco di Milosevic, che ha presentato in alternativa un suo piano per il Kosovo, il «no» albanese mette seriamente in crisi il successo della mediazione di Washington. Tanto più che fino a pochi giorni fa gli albanesi si dicevano pronti a trattare in base alle premesse del piano Hill. In una prima versione il progetto prevedeva infatti una grande autonomia della regione con la possibilità fra tre anni di un referendum sull'indipendenza. «Siamo disposti a rinunciare temporaneamente all'indipendenza e ad accettare lo status di terza Repubblica della Jugoslavia», hanno dichiarato i guerriglieri dell'Uck. Soluzione a priori contrastata da Belgrado che vuole mantenere il Kosovo sotto la tutela della Serbia. Il diplomatico americano ha evidentemente cercato una via di compromesso ma senza ottenere risultati. In un comunicato ufficiale le autorità albanesi del Kosovo hanno intanto accusato il regime di Belgrado di non rispettare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu né l'accordo Holbrooke-Milosevic. Nelle ultime settimane sono stati uccisi ima ventina di albanesi, affermano a Pristina. Anche ieri c'è stato un morto. Da parte loro i serbi imputano agli Stati Uniti di sostenere i terroristi albanesi. Lo ha dichiarato ieri il vicepremier di Belgrado Tomislav Nikohc. Due giorni fa il Parlamento jugoslavo ha adottato una «dichiarazione» antiamericana in cui l'amministrazione Clinton viene accusata di voler destabilizzare il Paese minacciando la sua integrità. Ingrid Badurina