Un mutuo da ricontrattare

Un mutuo da ricontrattare CO N D ©MIMI© Un mutuo da ricontrattare H O stipulato presso il mio ente previdenziale un mutuo ventennale con scadenza 30/6/2010, al tasso effettivo del 10,5%. In paril finanziamento era di ma siccome il cou¬ tenza, 99.200.000, tratto del mutuo prevede la possibilità di estinguere in parte o del tutto il mutuo senza penalità, ho già ridotto il mio debito con un versamento cash di 40 milioni. Una volta pagata la rata di dicembre 98 avrò ancora un debito residuo di lire 40.948.349, da restituire con 23 rate di lire 3.000.055, per un totale di lire 69.001.265. Mi conviene riconvertire il mutuo, e se sì, quale banca mi consigliate? R. M. Milano La convenienza c'è anche se non la renderà molto più ricco. A seconda dell'importo complessivo delle spese fisse che dovrà affrontare (chiusura della vecchia ipoteca, accensione della nuova e relativi costi notarili, istruzione della pratica bancaria) potrà risparmiare dalle 350 alle 450 mila lire per rata. Quanto alla banca da scegliere, ovviamente non possiamo dare un consiglio del genere a un lettore né in pubblico né in privato. Possiamo solo rimandarla alle rilevazioni che ogni 4 mesi «Tuttosoldi» pubblica. Due sentenze contrastanti Il 21 settembre avete dato notizia della sentenza della Commissione tributaria di Parma che aveva stabilito la non applicabilità della Tarsu su locali che, come cantine, solai e box, per loro natura non producono rifiuti. Il 9 novembre avete pubblicato che, con 2 nuove sentenze, la Commissione tributaria di Parma aveva deciso l'opposto e che tutto è tornato come prima'. Ma come stanno le cose? Cesare Merlo - Piossasco Riassumiamo questa cortese lettera per rispondere anche alle altre pervenuteci sull'argomento. Una sentenza, di una commissione tributaria, ma anche di un Tribunale, ha efficacia soltanto sul caso per il quale viene emanata. Quindi siamo all'assurdo che il cittadino di Parma che ha avuto la fortuna di incorrere nella pri¬ ma commissione non pagherà (salvo ricorso del Comune) la Tarsu sui solai; quelli che, al contrario, sono incappati nell'altra commissione, dovranno pagare. Il sistema, piaccia o non piaccia, funziona così. Confedilizia suggerisce di inondare le commissioni tributarie di ricorsi. Ne prendiamo atto, ma aggiungiamo anche che il costo di un professionista per la redazione del riscorso stesso potrebbe risultare ben superiore al risparmio conseguibile. Come se fossero parti comuni Nell'assemblea straordinaria di condominio è stato deciso a maggioranza di intervenire sui frontalini dei balconi verniciando le ringhiere e le relative stecche di legno, mentre non sono stati effettuati interventi sulle parti comuni della facciata. Il regolamento condominiale nulla prevede sull'argomento. L'amministratore ha suddiviso i costi in questo modo: frontalini e ponteggio secondo millesimi di proprietà; verniciatura ringhiere e stecchi di legno: 50% secondo millesimi, 50% a carico dei singoli, ripartiti proporzionalmente al numero delle stecche di legno. Nel condominio ci sono 4 mansarde abitabili senza balconi. E' giusto che partecipino alla spesa? S. G. - Torino Il criterio adottato dall'amministratore, o più correttamente dall'assemblea che ha deliberato la spesa, non è né prescritto dalla legge né contrario alla legge. In mancanza di una puntuale prescrizione del codice civile o del regolamento di condominio, la decisione assembleare è difficilmente contestabile, a meno che non si voglia aprire un contenzioso legale (a rischio). La ripartizione proposta è una scelta salomonica di buon senso che si può condividere. Si ritiene che i frontalini siano pane integrante della facciata e quindi così sarà la spesa, come se riguardasse il rifacimento della facciata e quindi con contributi a carico di tutti, proprietari di box, cantine, negozi (e mansarde) compresi. La parte interna delle ringhiere, invece, non apporta nulla all'estetica della facciata e quindi è a cura dei singoli. A cura di GINO PAGLIUCA

Persone citate: Cesare Merlo, Gino Pagliuca

Luoghi citati: Milano, Parma, Torino