"Ma il futuro è nell'unione,,

"Ma il futuro è nell'unione,, "Ma il futuro è nell'unione,, Jossetti Telestudio UN salto ancora in Liguria, verso Ponente. Floriana Bianchi (Imperia Tv): Secondo me, tutto quello che arriva in più nel mondo dell'informazione è sicuramente positivo. Pero bisognerebbe porre queste domande agli editori. Maria Teresa Marinò (Retesette): Proposta indecente? Proposta banale. E' troppo riduttiva per l'attività giornalistica. Perché non si uniscono tutte le testate della carta stampata? Marinella Vivarelli (Entella Tv): Sarebbe una perdita d'identità. Le nostre tivù sono nate per servire un ristretto territorio, la nostra forza è parlare con la nostra gente. Carlotta Jossetti (Telestudio): Ogni tivù ha il proprio stile e anche i tigì devono essere diversi fra di loro. Propongo invece un settimanale di vita vissuta, cronaca e cultura. Daniela Giacometti (Quartarete): Sono molto scettica. Ogni tivù deve mantenere le sue peculiarità. Questo discorso può andare bene per una televisione che è in crisi d'identità. In futuro si potrebbero studiare ed elaborare sinergie precise, senza intaccale il «campanile». Luciano Basso (Telenord Tn4): Sono perplesso, ma non è un'idea da abbandonare. Una interconnessione sarebbe auspicabile anche se Stream, Tele ■* e i grandi network lo stanno già facendo. Assisteremo presto a una grandissima trasformazione del mondo televisivo e bisogna auspicare che non vengano frantumate le realta locali. Se questo dovesse avvenire, allora l'idea di Marchetti diventerebbe affascinante, l'unica strada percorribile. Beppe Ghisolfi (Telecupole): Marchetti ha ragione, la sua proposta è percorribile. Noi facciamo il tigì con scarsi mezzi e filmati vecchi di anni. Il progetto di un grande telegiornale interregionale porterebbe nuovi ascolti e una grande finestra locale completerebbe l'informazione. Ma è più facile mettere d'accordo direttori e giornalisti che gli editori. Non mancano le capacità, mancano i mezzi. Elena Mazzucco (Retesette): Ne abbiamo già parlato, non è la prima volta. Ma non è facile far coincidere interessi professionali e interessi commerciali. Ci sarebbe la paura di perdere introiti. Come giornalista dico «ok», la proposta mi interessa, parliamone, ma che cosa ne penseranno gli editori? Clara Vercelli (Telestudio): Mi piace, è un'idea che mi affascina perché un progetto del genere non è mai esistito. Problemi? Mettere assieme le varie testate è il compito più difficile, c'è sempre il «campanile» dell'antenna a tenere a freno le innovazioni. Ma credo che sia giusto tentare e non perdere altro tempo. Dino Crocco (Telestar e Telecity): Ci credo, ci credo davvero. Questa è un'idea che avrà un seguito e speriamo in tempo breve. Il nostro tigì non è brutto, ma è molto alessandrino, come quello di Telecupole è molto cuneese, e via discorrendo. Impariamo a guardare oltre casa, [f. pan.]Giacometti Quartarete Basso Telenord Tn4 Nella foto grande Luca Marchetti direttore di Telestudio e, sopra, Dino Crocco di Telestar Piemonte e Telecity Nella foto grande Luca Marchetti direttore di Telestudio e, sopra, Dino Crocco di Telestar Piemonte e Telecity Jossetti Telestudio Giacometti Quartarete Basso Telenord Tn4

Luoghi citati: Liguria, Telestar Piemonte