Da Torino una proposta indecente Facciamo la Cnn del Nord-Ovest?
Da Torino una proposta indecente Facciamo la Cnn del Nord-Ovest? Da Torino una proposta indecente Facciamo la Cnn del Nord-Ovest? Brignola Telegenova 111 A Rai si sta muovendo, la Rai mangerà tutte le nostre emittenti. E poi facciamo attenzione alla piattaforma digitale, ai satelliti, ai llp , canali tematici. Se non riusciamo a muoverlllilli ci tutti assieme siamo destinati a morire o a boccheggiare risucchiati da una pubblicità sempre più di basso contenuto e di basso profilo». Incontro, verità e confessione con un senatore, non della Repubblica, un senatore dell'emittenza televisiva locale, uno dei pochi che possono ancora permettersi di fare il distinguo tra tivù libera e tivù commerciale, quando la Legge Mammi non era ancora neanche finita nel cassetti della Camera per la prima informale discussione. E quando proprio lui metteva a discutere davanti alla telecamera Angelo Pezzana e il sindaco Giovanni Porcellana o Marco Pannella e Giuliano Ferrara. «Era la televisione che io sognavo e per la quale mi sono sempre battuto. La tivù che faceva politica, quella di casa nostra. E quando finiva la trasmissione c'erano nove pantere della polizia sotto gli studi a proteggere noi e gli ospiti. Adesso, diciamocelo francamente, non sappiamo neanche i nomi degli assessori comunali. Colpa della par condicio, ma anche del maggioritario. Chi vince governa, magari con uomini che nessuno conosce. Manca il polso della piazza, della campagna elettorale porta a porta. Adesso c'è il leader e la coalizione e gli altri vanno a traino». Con noi c'è Luca Marchetti, 50 anni appena compiuti, direttore delle news di Telestudio, Quintarete e Sestarete, vecchio marpione della cronaca, conoscitore anche nei minimi dettagli, della vita pubblica e privata dei personaggi che hanno governato e dominato Torino negli ultimi trent'anni. E, parafrasando uno slogan abusato, di chi è puro scagli la prima pietra, facciamo «scagliare la pietra» proprio a Marchetti parlando di televisioni private, quelle che noi chiamiamo le tv sotto casa. Senta Marchetti, che cosa vorrebbe fare, dove vorrebbe arrivare? «Non voglio stravolgere il sistema, lo voglio solo aiutare. Le tivù locali stanno raggiungendo la fase del collasso e lo dico dall'alto della mia trentennale esperienza. Non ci sono stimoli, la pubblicità ci ammazza i palinsesti, i programmi di prima serata sono disertati a favore delle programmazioni delle corazzate Rai e Mediaset. Ritengo che per avere un'inversione di tendenza si debba fare una proposta indecente: unire tutte le forze giornalistiche per realizzare il telegiornale dell'Altro Piemonte, in netta e ovvia concorrenza con Raitre, che si sta attrezzando. E, dopo il tigì, programmi di cultura locale. Perché non è detto che i telespettatori siano tutti contenti di Carràmba». Tenivella Quartarete Santoro Alta Italia Tv In termini pratici che cosa vorrebbe fare? «Spiegare agli editori che un progetto del genere non costa una lira in più di quanto spendono. E che la.loro emittente, tutte le loro emittenti, avranno un servizio giornalistico regionale o interregionale completo. Vorrei unire tutte le forze produttive del Piemonte e della Liguria in una grande, grandissima superedazione, una specie di "zona franca" dove tutti operano per una copertura completa». Scusi Marchetti, ma diventerebbe un tigì uguale per tutti. «Sì, un mantello regionale uguale, con finestre locali al termine di ogni notiziario. Non avendo né padrini né padroni politici, ritengo che nascerebbe un grande prodotto, sicuramente concorrenziale rispetto Prato Telecupole alla Rai». E dal punto di vista tecnico? «Se a Cuneo c'è un incidente con 5 morti, si muoverà la troupe di Telecupole, la più vicina. Se a Vercelli arriva il Papa ci saranno i colleghi di Quartarete, se sul Bianco una cordata è dispersa sarà compito dei giornalisti di E21. In bassa frequenza tutto il materiale arriverà in un centro di produzione, gestito dai giornalisti di tutte le emittenti che, sempre in bassa frequenza, ritrasmetteranno il prodotto finito. Che sarà, lo ribadisco, sicuramente completo e sicuramente concorrenziale. Due edizioni al giorno di mezz'ora e senza pubblicità. E il traino arriverà, ci scommetto». Fin qui il Marchetti-pensierc La pietra è stata lanciata, ma che cosa dicono gli altri Bianchi Imperia Tv Nelle foto in alto (da sinistra) Beppe Ghisolfi di Telecupole, Elena Mazzucco di Retesette e Clara Vercelli di Telestudio Brignola Telegenova Tenivella Quartarete Santoro Alta Italia Tv Prato Telecupole Bianchi Imperia Tv Nelle foto in alto (da sinistra) Beppe Ghisolfi di Telecupole, Elena Mazzucco di Retesette e Clara Vercelli di Telestudio o del est
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