POMPIERI SOTTO LE BOMBE di Giovanni Tesio

POMPIERI SOTTO LE BOMBE POMPIERI SOTTO LE BOMBE Foto e ricordi della guerra vista dai vigili del fuoco VIA Cibrario, incursione del 4 dicembre 1940. Via Scarlatti, incursione dell' 11 gennaio 1941. Via Maria Vittoria, incursione del 23 ottobre 1942. Via Vassalli Eandi, incursione del 4 febbraio 1943. Chiesa della Consolata, incursione del 13 agosto 1943. Piazza Carducci, incursione del 3 gennaio 1944. Via Montevecchio, incursione del 24 luglio 1944. Dal 12 giugno del '40 al 5 aprile del '45 le incursioni aeree su Torino furono 56, i morti 2069, i feriti 2695. Nel volume «La città sotto il fuoco della guerra» appena edito da Allemandi (pp. 246, L. 65 mila) Michele Sforza racconta il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco alla prova più dura della sua storia. Una spaventosa sequenza di distruzione, che investe indiscriminatamente luoghi d'abitazione e d'incontro, luoghi simbolo della città e luoghi di lavoro. Cifre che parlano da sole. Una vera miniera di dati e di do- cumenti fotografici disposti con la passione documentaria di un appartenente al Corpo. Un bell'esempio di libro da leggere e da vedere che ne richiama un altro pubblicato dall'Archivio storico del Comune, «Torino in guerra tra cronaca e memoria», a cura di Rosanna Roccia e Giorgio Vaccarino. Pagine anche quelle di grande formato che raccolgono immagini e testimonianze (da Emanuele Artom ad Augusto Monti, da Ada Gobetti a Valdo Fusi, da Vittorio Foà a Giorgio Amendola) dei giorni di guerra. Ma che soprattutto accolgono il «Diario (19421945)» di Carlo Chevallard, a cura di Riccardo Marchis (presentazione di Alessandro Galante Garrone). Giovane industriale torinese, che cerca di sfuggire alle menzogne dell'informazione ufficiale costruendosi la cronaca «il più possibile sincera degli avvenimenti di guerra. All'epoca Chevallard ha 30 anni (morirà nel '74). Nessuna concessione al patetico e al colore, ma la registrazione scabra di ciò che accade, di ciò che i giornali scrivono, di ciò che corrisponde o non corrispon.de alla realtà effettuale. Cifre piuttosto che sentimenti, dati piuttosto che affetti. Due libri che andrebbero letti insieme. Due percorsi che si integrano nel comune orizzonte di una città che non si è abbandonata alla rassegnazione. Giovanni Tesio

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