Perché Emily affascina? di Nico Orengo

Perché Emily affascina? Perché Emily affascina? LA chiamavano «la monaca ribelle». Era sempre vestita di bianco, minuta come uno scricciolo, apparentemente asessuata. Lei, Emily Dickinson, la poetessa, oltre duemila composizioni, in una vita da reclusa, ad Artiherst, poche case fra i gelsomini selvatici, nel New England. Una vita da reclusa fra torte e pane al forno, poche visite ed amicizie, tante lettere. Una «single» ante litteram che sublimava nei versi ardori e desiderio d'infinito, una comunione cosmica, una dedizione totale all'inesprimibile. Una vita così, all'appa- renza, priva di mistero che inevitabilmente non può che nascondere misteri: autoerotismo, omosessualità, ménage à trois. Il tutto celato in quell'aurea vittoriana di perbenismo, anoressia sessuale. Così nel tempo la figura della Dickinson, grazie agli interessi della Bulgheroni e ora di Barbara Lanati, si é approfondita, da elegante cammeo, silouette, di profilo di «poetessa», a quella di «persona» complessa, lacerata, piena di un'esistenza sfacettata ed enigmatica. Non più solo una «icona della poesia» ma di intellettuale scomodo, a suo modo spregiudicato. Quei lunghi, immacolati, vestiti bianchi non bastano più a contenere l'immagine della reclusa di campagna, della poetessa che aveva rifiutato non solo il mondo reale ma quello letterario e che lo scrivere fosse qualcosa tutto per se. In realtà la Dickinson viveva una vita sperico- latamente intellettuale, un progetto di immortalità per la sua immagine e la sua opera. E per seguire questo progetto crudelmente filtrava la vita reale, muovendola in giochi complicati, avvolgenti, senza escludere alcun rapporto con gli altri. Così é sempre più «cult», lo é come poetessa di versi anche criptici ma venati di una ansia mistica. Lo é come figura enigmatica, tra angelo e vampiro. Lo é come immagine di qualcuno che forse non é mai esistito se non come nome che é diventato sinonimo di «poesia». Nico Orengo

Persone citate: Barbara Lanati, Bulgheroni, Dickinson, Emily Dickinson

Luoghi citati: Artiherst