LO SCRICCIOLO DICKINSON

LO SCRICCIOLO DICKINSON BIOGRAFIA LO SCRICCIOLO DICKINSON Barbara Lanuti sfoglia la vita della poetessa americana u N corpus di 1775 poesie, di cui 360 scritte in un anno solo (il 1862), e 1045 lettere, che costituiscono una sorta di gran commentario di poetica, sono il patrimonio di un lascito che parla più a noi che ai suoi contemporanei. Emily Dickinson, l'autosegregata di Amherst, lo «scricciolo» che indossa la veste bianca di un destino di totalità (a 30 anni decise di abbigliarsi sempre di bianco), la «monaca ribelle» che non oltrepassa mai «i confini del giardino» della «Homestead» paterna e che gioca con le parole dell'assoluto, esce dalle pagine della «Vita» che Barbara Lanati, docente di letteratura americana all'Università torinese, ha appena pubblicato da Feltrinelli (pp. 194, L. 25 mila) come Ralph Waldo Emerson esce da una delle annotazioni brucianti della grande scrittrice: «Sembrava venire dalla terra in cui hanno origine i sogni». Nelle pagine che la Lanati scrive inseguendo - come sottolinea il titolo della sua biografia - ^«alfabeto dell'estasi», il ritratto riconduce costantemente ad un fitto mondo di destini incrociati che nella poesia trovano il loro punto di incandescenza e di fusione. Ma del farsi di una vocazione violenta come un «improvviso» sarà la stessa studiosa a parlare sabato 5 dicembre alla Libreria Luxemburg (via Cesare Battisti 7) durante l'«Aperitivo con l'autore» che si svolgerà dalle 11 alle 12,30. [g.t.] Emily Dickinson giovinetta in un raro disonno

Persone citate: Barbara Lanati, Emily Dickinson, Feltrinelli, Lanati, Lanuti, Luxemburg, Ralph Waldo Emerson