Scrittore ti voglio parlare

Scrittore ti voglio parlare Scrittore ti voglio parlare CARO Scrittore ti voglio parlare, con massima discrezione vorrei raccomandarti una mia cara amica, di nome Carmelina. Il prossimo mese, ed io agisco con grande anticipo, sarà il suo compleanno e lei ci terrebbe che le facessi gli auguri tramite TorinoSette. Il problema è che lei fa la raccoglitrice di zucchine, e di solito sulle vostre pagine si fanno gli auguri solo a consulenti, primari, ingegneri, architetti, docenti a Medicina, Veterinaria, Economia, Ingegneria, avvocati, attrici, imprenditori, filosofi, orientalisti, medici, dirigenti, antiquari, odontotecnici, consiglieri regionali, farmacisti, pittori, vice presidenti aziendali, orefici, direttori di Hotel, antiquari etc. E' mai possibile che ogni settimana compiano gli anni solo persone di un certo «spessore»? Vedi cosa riesci a fare tu. Carmelina compie gli anni il 26 novembre e ci terrebbe tanto. Discreti saluti, Claudia. Cara Claudia, ancora una volta le Poste ci hanno giocato un brutto tiro: quando usciranno queste righe la tua amica Carmelina avrà compiutogli anni da un pezzo. Ad ogni modo, AUGURI, CARMELINA! Detto questo, stiamo studiando un modo per fare gli auguri a TUTTI i nostri concittadini: considerato che la popolazione di Torino ammonta a circa un milione di anime, e assodato che codesto supplemento esce circa cinquanta settimane l'anno, si tratta solo di trovare lo spazio per celebrare in media ventimila compleanni la settimana. Non appena risolto il problema, ti faremo sapere. Ciao! Caro Scrittore ti voglio parlare, per dirti che, da affezionato lettore della precedente tua rubrica «Monopoli», sono rimasto davvero stupito dell'involuzione che hai creato con la tua nuova «creatura», che nei tuoi intenti doveva essere uno spazio nel quale il lettore poteva esprimerti quesiti di vario genere che avessero qualche attinenza con Torino. Vorrei chiederti in particolare che razza di interesse possa suscitare nel lettore l'indignazione di quei due pensionati preoccupati per la comparsa di strani graffiti a forma di biciclette sulle strade di Torino (che preoccupano solo loro e non certo i ciclisti), o la gravissima situazione di disagio di quella moglie tradita dal marito duran- te il Campionato Mondiale di Calcio (meglio con Ronaldo che con l'amante, comunque). Vederti ridotto a dover rispondere alla signora Marta che ti chiede in quale negozio poter acquistare le poltroncine per i suoi telefonini mi sembra davvero poco edificante per uno che come te è considerato dalla critica uno dei migliori giovani scrittori italiani. Non vorrei pensare che tu abbia pubblicato quella lettera solo per ringraziare la signora dei complimenti nei tuoi confronti. Con la certezza che questa lettera non verrà mai pubblicata, mi auguro che tu possa tornare al più presto a fare lo scrittore (quello vero) a tempo pieno, per il bene tuo e del tuo affezionato pubblico. Con affetto, Davide. Caro Davide, spero tu non sia uno di quelli che scrivono «con la certezza che questa lettera non verrà mai pubblicata» giusto per avere la certezza che la lettera venga effettivamente pubblicata: se non lo sei, come vedi l'ho pubblicata; se lo sei, beh, l'ho pubblicata lo stesso, pazienza. Riguardo alle tue affet¬ tuose critiche, che dire? Forse si è sbagliata la critica: anche Nikka Costa aveva ricevuto delle ottime recensioni per il suo esordio musicale (ricordi il 45 giri «On My Own»? E' ancora uno dei miei preferiti), e poi ha deluso il suo pubblico (me per primo: in effetti non mi sono mai ripreso dall'involuzione di Nikka Costa, adesso che ci penso). La critica, del resto, fa anche errori di segno opposto, come nel caso delle stroncature ricevute da Melville all'epoca della pubblicazione del suo «Moby Dick». Quindi, in definitiva, ti suggerirei di non fidarti troppo dei recensori: per capire se uno è un vero scrittore a tempo pieno o un finto scrittore part-time bisogna sempre aspettare almeno un secolo, e vedere se quanto ha scritto continua ad avere dei lettori col passare delle generazioni. Ti do quindi appuntamento su queste pagine intorno all'inizio di dicembre del 2098, di modo che si possano trarre le debite e, si suppone, definitive conclusioni. Caro Scrittore ti voglio parlare, che cos'è un ossimoro? Ciao, Maria-Teresa. Cara Maria-Teresa, sono desolato ma lo spazio è tiranno e non ti posso rispondere. Scusa per l'oscura chiarezza e a presto.

Persone citate: Caro Davide, Melville, Nikka Costa

Luoghi citati: Torino