TRE GRANDI di 1. O.
TRE GRANDI A SETTIMO TRE GRANDI Mozart, Bruckner e Beethoven MOBILITAZIONE generale sabato 5 nella chiesa di San Giuseppe Artigiano (via Cuneo 2) a Settimo. Alle 21 daranno il via a un imponente concerto l'Orchestra e il Coro della Compagnia d'Opera Italiana diretti da Antonello Gotta; e a loro si unirà, a un certo punto della serata, la pianista Ilaria Schettini. Inoltre canteranno i solisti Maria Cristina Berardo soprano, Wilma Ferrante mezzosoprano, Franco Berto tenore, Dante Muro basso. Un così ampio spiegamento di forze è giustificato, ovviamente, dal programma, che offre tre pagine grandiose e di autori dalla statura artistica altissima. Si comincia con Mozart, del quale verrà presentata la «Grande Massa in do maggiore per soli, coro e orchestra K 317». E' la celebre «KrònungsMesse» scritta, pare, per la Festa dell'Incoronazione di Maria nel 1779 quando il compositore, rientrato da Parigi, fu nominato dal vescovo di Salisburgo «Hoforganist» con l'incarico di scrivere musica a destinazione sacra e liturgica. E' una pagina di stile compatto, ma anche con degli excursus di vocalismo spinto soprattutto per il soprano, che esaltano sempre il pubblico. Ancor più massiccia appare la seguente «Fantasia in do minore op. 80» di Beethoven che, per soprappiù, richiede un pianoforte solista impegnato senza economia nel corso dell'intera opera: a cominciare dall'enunciazione iniziale, che presenta difficoltà anche dal punto di vista tecnico. La «Fantasia» ha sostanzialmente la struttura del tema variato, con un intervento corale di conclusione basato su sei versi di Christoph Kuffner, poeta di non eccezionale tempra: il tema è una breve dissertazione sull'armonia dei suoni e delle vicende esistenziali. In un crescendo sonoro ed emotivo, il finale della serata è affidato al «Te Deum» di Anton Bruckner. E' un lavoro di ampio respiro spirituale oltre che artistico e ne è ulteriore testimonianza il fatto che nella partitura entra, a fornire i suoi giubilanti ripieni, anche l'organo (in questo caso alla consolle ci sarà Gian Michele Cavallo). Lo stesso Bruckner, conscio di non poter finire la sua «Nona Sinfonia», raccomandò che come ultimo tempo si eseguisse questo «Te Deum». [1. o.]
Luoghi citati: Parigi, Salisburgo
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