Un secolo fa Marie Curie stanò il radio

Un secolo fa Marie Curie stanò il radio BIOGRAFIA Un secolo fa Marie Curie stanò il radio IL suo cognome da ragazza, Sklodowska, vi dirà poco. Ma quello che assunse sposandosi, Curie, è tra i più celebri. Un secolo fa, il 26 dicembre 1898, Marie Curie annunciava di avere scoperto, in collabora^ zione con il marito Pierre, l'elemento chimico radio e coniava la parola radioattività. In trentanni, la famiglia Curie accumulò tre premi Nobel, tutti legati a ricerche sui fenomeni radioattivi. Il primo, per la fisica, nel 1903, fu spartito tra Henri Becquerel e i coniugi Curie: Becquerel aveva scoperto la radioattività nei sali di uranio, Pierre e Marie avevano scoperto il radio e il polonio, due elementi radioattivi. Nel 1911 fu la sola Marie e ricevere il Nobel per la chimica, grazie al suo lavoro per isolare il radio allo stato puro. Infine, nel 1934, sua figlia Irene divise con il marito Frédéric Joliot il Nobel per la chimica, avendo scoperto la radioattività artificiale. Nata in Polonia nel 1867, costretta all'esilio, rifugiata in Francia, prematuramente vedova di Pierre (fu travolto da una carrozza a Parigi nel 1906), bersaglio di impietosi pettegolezzi per la sua storia d'amore con il fisico Paul Langevin, Marie Curie ebbe una vita romanticamente tormentata, piena di successi ma anche di sconfitte e di umiliazioni. Una accuratissima biografia di Marie Curie scritta da Susan Quinn è appena stata tradotta in italiano e pubblicata da Bollati Boringhieri (548 pagine, 130 mila lire). Il lettore vi troverà tutti i particolari che può desiderare, sia scientifici sia umani: scoprirà così le precarie condizioni in cui la Curie svolse le sue ricerche (un laboratorio di fortuna ricavato nella rimessa della Scuola di fisica) e le violente aggressioni giornalistiche di cui fu vittima quando, dopo la morte dell'amatissimo Pierre, cercò l'affetto di un uomo sposato in una Parigi d'inizio secolo che perdonava tutto, purché fosse fatto di nascosto, cioè con quei compromessi che Marie rifiutava. Lo scandalo fu tale che Langevin affrontò persino in duello un giornalista (ma poi nessuno dei due sparò), mentre Marie fu invitata a rifiutare il premio Nobel del 1911, invito che respinse senza incertezze: «Non credo che vi sia alcun collegamento tra il mio lavoro scientifico e la mia vita privata». L'importanza della Curie va ben al di là delle scoperte del radio e del polonio. In realtà i fenomeni che mise in evidenza furono decisivi per capire la struttura degli atomi e rivelarono l'esistenza di una nuova forza fondamentale: l'interazione debole. Cadeva così un dogma della chimica: l'impossibilità di trasmutare un elemento in un altro. In certo senso era il ritorno dell'alchimia, ma su serie basi scientifiche. A Marie Curie è stata recentemente intitolata una associazione che riunisce i giovani ricercatori che abbiano ricevuto una borsa di studio dell'Unione Europea in qualche programma comunitario. La «Marie Curie Fellowship Association» ha già duemila iscritti. Chi volesse saperne di più può rivolgersi al fisico Marco Valentini: e-mail marco.valentini@cern.ch [p. bia.] I coniugi Curie, premio Nobel per la scoperta del radio

Luoghi citati: Francia, Parigi, Polonia