Più luce al suolo e più stelle in cielo
Più luce al suolo e più stelle in cielo UNA LEGGE PER IL PIEMONTE Più luce al suolo e più stelle in cielo EJ possibile illuminare meglio le nostre città restituendo all'uomo e alla scienza la vista del cielo stellato, favorendo così una migliore qualità di vita, e rispettare nello stesso tempo le esigenze della sicurezza, dell'ambiente e del risparmio energetico. E' questa, in sintesi, la conclusione a cui è giunto sabato 21 a Palazzo Lascaris il convegno «Riprendiamoci il cielo stellato)/ organizzato dal gruppo dei consiglieri regionali del Patto dei socialisti, per discutere della proposta di legge regionale contro l'inquinamento luminoso promossa da Carla Spagnuolo, a cui hanno aderito gruppi di ogni schieramento. Sono intervenuti numerosi esperti e rappresentanti della comunità astronomica (professionale e non), di quella degli ambientalisti e dei progettisti degli impianti. Il disegno di legge sull'illuminazione pubblica della Regione Piemonte è il primo risultato concreto di un dibattito sempre più ampio. La quantità di luce sprecata, poiché non diretta là dove si vuole illuminare, è cresciuta nel tempo in modoesponenziale:'Chi vola di notte anvmira la catena di luci multicolori di una fascia costiera, lo sconfinato presepe scintillante di un agglomerato urbano. La presenza dell'uomo risplende nella notte, ed è questa una caratteristica delle società evolute e ricche. Al di là del suo fascino, questo scenario è sintomo di un problema, il cui costo in termini economici, ambientali e culturali è stato compreso solo in tempi recenti: se dall'aereo si vede tanta luce, è perché i lampioni e i fari non si limitano a investire le aree da illuminare, ma disperdono molta luce nelle direzioni più disparate, anche verso l'alto. E' questa dispersione che dà origine all'«inquinamento luminoso»: tutta la luce dispersa non solo non viene utilizzata, ma viene prodotta con un dispendio di energia elettrica assolutamente inutile. Modificare gli impianti costa, ma significherebbe ammortizzare la spesa entro tempi assai limitati: si stima che ogni anno, in Italia, 400 miliardi di lire vengano sprecati per illuminare le nuvole e gli aerei in volo, e per cancellare il cielo stellato. Le conseguenze nefaste non sono, infatti, solo di natura eco¬ nomica. L'inquinamento luminoso è impossibile da circoscrivere: la luce diretta al di sopra dell'orizzonte, o riflessa verso l'alto da superfici eccessivamente illuminate, procede in linea retta fino a grandi distanze. Non solo il ciclo biologico di molti animali risulta in pericolo, anche entrò le aree protette, ma è sempre più difficile godere di quel bene comune rappresentato dal cielo stellato. Anche gli osservatori astronomici sono impegnati nella battaglia: pur svolgendo parte del loro lavoro in siti dal cielo vergine, come le Canarie o la catena andina, gli astronomi potrebbero avvantaggiarsi ancora in modo consistente delle notti nostrane. Cosa che, col passare del tempo, diviene sempre più difficile. Come ben sanno gli astronomi non professionisti, chi vuole vedere in tutto il suo splendore il nastro luminescente della Via Lattea (quanti tra le nuove generazioni non l'hanno neppure mai vista?) deve portarsi in alta montagna, in aree della nostra regione (e della penisola) che costituiscono un vero patrimonio naturalistico anche daL puma di vista'astronomico. -Vcnr.* n + ot Altre conseguenze .negative riguardano, paradossalmente, quei problemi che l'illuminazione dovrebbe evitare. Ad esempio, la luce mal direzionata può essere causa di abbagliamento per un automobilista. Allo stesso modo, in un'area urbana dove vi sono importanti problemi di sicurezza, essa può illuminare bene certe zone, ma nel contempo creare delle «barriere di luce» dietro le quali, in zone d'ombra totale, può nascondersi qualunque insidia. Come ogni cambiamento, anche una nuova normativa che disciplini gli impianti di illuminazione, pubblica e privata, può incontrare delle resistenze e suscitare qualche timore, ma con la volontà di tutte le parti interessate si cercherà di giungere a un testo di legge di chiara efficacia, con provvedimenti incisivi, analogamente a quanto si è iniziato a fare in altre regioni, a livello nazionale, e all'estero. Il risultato non sarà di illuminare di meno, anzi: sarà di illuminare meglio. Così, usciti dalle luci della città, ritroveremo anche le luci del cielo. Pàolo Tanga Osservatorio astronomico di Torino L'Italia fotografata di notte da un satellite artificiale: spreco di luci verso il cielo
Persone citate: Carla Spagnuolo, Lascaris
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