Naso artificiale stanerà le mine di plastica

Naso artificiale stanerà le mine di plastica NEL MONDO UN'ESPLOSIONE OGNI 20 MINUTI Naso artificiale stanerà le mine di plastica A Ispra nascono nuove tecnologie per bonificare i campi minati DALLA Bosnia alla Somalia, dall'Afghanistan al Vietnam, le guerre di ieri e di oggi hanno disseminato in tutto il mondo almeno 121"1 milioni di ordigni di vario tipo. Queste armi causano in media un'esplosione ogni 20 minuti. Ogni mese in Africa le mine inesplose provocano quasi mille morti e 1500 mutilati. In tutto il mondo sono 26 mila le persone uccise ogni anno dai 500 diversi tipi di mine antiuomo e anticarro, perii 90 per cento civili, quasi la metà bambini. Fortunatamente la diffusione di queste armi vigliacche è stata ora bloccata: nel mese scorso, il Trattato che vieta l'uso, la produzione e il commercio delle mine (varato a Ottawa già nel dicembre 1997 e firmato da 130 Paesi) è stato ratificato nei tempi previsti da almeno 40 Stati e, dunque, nel marzo del 1999 sarà legge internazionale, vin» > colante per tutti. Resta ora da affrontare il problema del disinnesco dei milioni di ordigni disseminati in tutto il mondo. Se si dovessero bonificare i campi minati con i metodi tradizionali ci vorrebbero almeno quattromila anni. E se produrre una mina costa in media soltanto 10 dollari, per trovarla e neutralizzarla si spende fino a 100 volte tanto. Servono dunque urgentemente nuovi sistemi, nuove tecnologie, più efficaci e in grado di agire su larga scala. Ecco perché, già dal 1992, l'Unione europea si è attivata nel promuovere specifiche ricerche per migliorare le attività di sminamento e di assistenza alle vittime, investendo in questi anni ben 180 milioni di ecu, quasi 340 mila miliardi di lire, di cui circa 30 mila per la sola ricerca tecnologica. In questo settore, uno dei laboratori più attivi e qualificati del mondo si trova all'interno del Centro comune di ricerca di Ispra, in provincia di Varese (è forse una sorta di contrappasso visto che l'Italia è tra i maggiori produttori di mine anti-uomo). A Ispra già nel 1994 era stata messa a punto la prima tecnologia al mondo per la bonifica dei campi minati tramite telerilevamento. Un aereo dotato di un radar a microonde, sorvolando il terreno che si suppone minato, sapeva scovare le mine analizzando il ritorno del fascio d'onda. Ogni oggetto sepolto, infatti, reagisce (si dice in gergo) in modo tutto particolare e caratteristico. Da allora le tecniche e le procedure si sono ulteriormente affinate e, sempre a Ispra, alcune settimane fa si è svolto un seminario internazionale sulle mine, con apparecchiature d'avanguardia in mostra e dimostrazioni dal vero del loro funzionamento. Una trentina gli n «espositori» che in due giorni hanno fatto vedere tutto ciò che la scienza e la tecnologia sono in grado di fare contro questo flagello. Ed è veramente molto. Per la localizzazione delle mine, si va dall'uso dei satelliti della rete-Gis (Geograpich information system), utili durante il primo approccio in zone di guerra (forniscono una sorta di inventario di massima delle aree infestate), fino ai sensori ottici, all'infrarosso o a microonde, capaci di identificare al millimetro la collocazione di un ordigno. A Ispra stanno anche lavorando su un particolare sensore biologico, una specie di naso artificiale che diviene utile quando le mine da trovare sono di plastica, e dunque invisibili per altri strumenti. Andrea Vico a n o è er elle dei Gis (Geograystem), utili pproccio in niscono una di massima fino ai senosso o a miidentificare li di Nel disegno, una camera sperimentale per l'inattivazione in sicurezza di ordigni esplosivi. Nelle foto, un'auto attrezzata per la bonifica di campi minati e un campionario di vari tipi di mine. Nel settore delb sminamento è all'avanguardia il Centro di ricerca europeo di Ispra.

Persone citate: Andrea Vico