Cartilagine ricostruita in provetta

Cartilagine ricostruita in provetta >?£jflt A PADOVA Cartilagine ricostruita in provetta LA pelle di ricambio è già realtà e ora da Padova viene la notizia che presto avremo a disposizione anche la cartilagine di laboratorio, perfettamente compatibile con i tessuti perché ricostruita a partire da cellule della persona che ha bisogno del trapianto. Sperimentata sui conigli con eccellenti risultati, la tecnica di ricostruzione e di impianto della cartilagine verrà presto applicata sull'uomo, su ginocchio e anca, e l'immaginazione corre a scenari da fantascienza, con la possibilità di ricreare in laboratorio interi organi o ghiandole mancanti o asportati - anche complessi, come il fegato e il seno - partendo dalle proprie cellule, per procedere ad autotrapianti. Non è il futuro prossimo, ma i ricercatori sono ottimisti. Tutto è iniziato alcuni anni fa, dagli studi sul trapianto di pelle: si è riusciti a coltivarla in laboratorio a partire da cellule del paziente, e viene da tempo impiegata con successo nello ustioni estese e nelle ulcere gravi. Le ricerche per lo sviluppo e l'innesto di cartilagine sono il nuovo passo di una stretta collaborazione tra industria e università italiane, ossia tra la divisi one «Fab Advanced Biopolymers» della società farmaceutica Fidia di Abano Terme e il Dipartimento di Biologia dell'Università di Padova, che hanno formato il Consorzio Tissuetech, un nome chi; per gli addetti ai lavori vuol dire, ad esempio, Laserskin autografi, il primo materiale per la bioingegneria dei tessuti approvato dalla Comunità Europea, che in tutta l'Europa può essere recapitato all'ospedale che ne faccia richiesta chiamando il numero verde 167-204161: è un servizio di coltivazione e pronta consegna di derma «fresco». In pratica, il medico può eseguire nel suo ospedale una biopsia cutanea - ad esempio su un grande ustionato - e inviarla tramite corriere ad Abano Terme: qui le cellule vengono coltivate semùiando i cherathiocili su una membrana trasparente biodegradabile interamente costituita da un derivato dell'acido ialuronico; su questo supporto le cellule riescono a riprodursi, e in capo ad una settimana si può determinare se la coltura primaria ha avuto successo; a questo punto si procede - ed è solo da questa fase che vengono addebitati i costi del servizio per altri otto giorni, in cui viene preparato il numero di «fogli» di pelle necessari: si possono ottenere fino a 2 metri quadrati di cute autoioga, sufficienti per coprire completamente la superficie corporea di un adulto. Infine, tramite corriere, la pelle «nuova» viene consegnata direttamente al reparto ospedaliero, e può essere innestata; i foglietti di pelle preparati con questa tecnica hanno dimostrato una certa facilità di attecchimento, Il supporto è un brevetto della Fidia, e la struttura consente alle cellule di crescere tridimensionalmente. Su un principio analogo si basa la tecnica di coltivazione della cartilagine: in questa ricerca, all'esperienza del Consorzio Tissuetech si è affiancata quella del professor Ronald Caplan dell'Università di Cleveland. La speranza è di riuscire già entro la fine dell'anno a ricostruire un ginocchio umano grazie a questa tecnica, e successivamente l'anca. Basta con le protesi, dunque? Anche la chirurgia estetica aspetta con interesse i nuovi sviluppi. Ma l'aspetto più rivoluzionario e sconvolgente è la prospettiva di poter riprodurre interi organi e ghiandole. Non sarà così facile, avvertono gli studiosi. «E' possibile, ma ci manca una tessera dei puzzle: non sappiamo ancora come bloccare questo sviluppo al momento giusto». Sono parole di Francesco Mazzoleni, direttore dell'Istituto di chirurgia plastica dell'Università di Padova. Rosalba Giorcelli

Persone citate: Mazzoleni, Ronald Caplan, Rosalba Giorcelli

Luoghi citati: Abano Terme, Europa, Padova