Addio cellulite

Addio cellulite Addio cellulite Una pillola per Miss Universo giornali e le tv di tutto il mondo hanno riportato la notizia dello straordinario successo ottenuto da un'azienda torinese (Medestea Internazionale) grazie a pillole per curare la cellulite. E' ^. scientificamente accettabile \ l'idea che un prodotto da jM^ assumere oralmente possa essere proposto come strumento per combattere questo inestetismo? V- In linea teorica, sì. Cer-> chiamo di capire il perché. Il tessuto sottocutaneo, o pannicolo adiposo, è un tessuto fibrograssoso posto tra il derma e la fascia muscolare che ha come compito principale quello di coibentare i tessuti profondi contro la dispersione termica e di proteggere gli epiteli e i connettivi dai traumi. Questo tessuto può essere coinvolto in quelle che vengono generalmente definite come «lipodistrofie». Pur non dando i problemi tipici C. delle patologie gravi, le « iìr>odistrofie sono esso fonte di inetetismi che influenzano negativamente la psicologia di chi ne soffre. La più frequente è 1 l'ipertrofia pannicolo-lobu¬ lare. Questa, più nota come «cellulite», si manifesta, anche in persone magre, solo in alcune sedi (area mammaria, glutei). La genesi della cellulite è attualmente tema di numerosi studi ma non è stata ancora del tutto chiarita. Secondo alcuni ricercatori tale lipodistrofia sarebbe generata da un difetto circolatorio che, inducendo uno stato edematoso, condurrebbe a ima fibrosi connettivale e a un alterato metabolismo degli adipociti. C'è però un'altra teoria: la lipodistrofia deriverebbe da una risposta trofica dell'adipocita a stimoli endocrini e/o neuroendocrini e i danni vascolari, l'edema e la fibrosi sarebbero causati dalla compressione dovuta dall'ipertrofia stessa. Essendo comunque la cellulite espressione di ima vera e propria istoangiopatia legata a turbe del trofismo vascolo-connettivale, una terapia che affronti i disordini circolatori, la sclerosi dei setti e l'alterazione dei fenomeni metabolici locali può risultare efficace. La formula qualitativa del farmaco anticellulite consente di rivendicare questo tipo di azione essendo costituita da principi attivi standardizzati di origine vegetale (Vitis vinifera, Ginkgo biloba, Centella asiatica, Melilotus officinalis e Fucus vesciculosus), già costituenti fondamentali di alcune specialità farmaceutiche vendute in Europa (Endotelon, Tebonin, Centellase, Esberiven) proprio per la terapia dei disordini circolatori e dei disturbi connettivali. Infatti grazie a processi estrattivi molto complessi messi a punto da una società milanese leader mondiale nella produzione di particolari principi attivi di origine vegetale (tra cui il famoso Taxolo) studiati per i settori farmaceutico, dietetico e cosmetico (Indena) - dai semi della Vitis vinifera è possibile ottenere una particolare frazione procianidolica capace di fronteggiare quei disordini vascolari ed extravascolari tipici dell'insufficienza venosa; dalle foglie della Ginkgo biloba è possibile ottenere una frazione flavonglucosidica che, agendo tanto sulla componente fasica che su quella tonica della contrazione miocitica che sviluppa l'onda sfigmica, permette di incrementare la ridotta perfusione ematica. Dalla Centella asiatica è possibile ottenere la «frazione triterpenica» (acido asiatico, acido madecassico e asiaticoside) capace di aumentare la sintesi e il rilascio di tropocollagene e stimolare il ricambio dei mucopolisaccaridi acidi nel tessuto connettivo, mentre dal Melilotus officinalis e dal Fucus vesciculosus è possibile estrarre due sostanze capaci di incrementare la circolazione linfatica e di esercitare una reale azione eccito-metabolica e riequilibratrice delle alterazioni tipiche dell'accumulo adiposo sottocutaneo. Almeno in linea teorica quindi l'uso di questi principi attivi nei disturbi vascolo-connettivali può considerarsi valido o, se non altro, logico quanto basta da stimolare nuovi filoni di ricerca in ambito dermocosmetologico. Francesco Di Pierro

Persone citate: Francesco Di Pierro

Luoghi citati: Europa