Per i test si usa pelle coltivata

Per i test si usa pelle coltivata COSMESI Per i test si usa pelle coltivata OGGI in Italia si spendono 11.600 miliardi all'anno in prodotti cosmetici. Il fenomeno non è nuovo: empiricamente si truccavano già gli Egizi e gli antichi romani. Ma oggi, per produrre l'enorme quantità di prodotti che ogni giorno applichiamo sul corpo (viso, unghie, labbra, capelli), è indispensabile una sofisticata ricerca scientifica, perché i problemi sono numerosi: misurazione oggettiva dell'efficacia e del potenziale allergenico, anatomia e fisiologia della pelle delle varie razze, reazioni nei confronti dell'ambiente, stabilità nel tempo delle preparazioni, studio di nuove molecole in base alle richieste della vita moderna. Poìchélà~cosmesì è costituita'dà una vastissima gamma di molecole con diverse esigenze di utilizzo, c'è una continua osmosi di tecnologie dai settori più disparati. Nello stesso tempo molte scoperte della scienza cosmetologica oggi sono applicate in medicina. Il più grande centro ricerche di cosmetologia dell'Unione Europea si trova a Parigi Clichy (appartiene all'Oréal: 2000 persone impiegate nella ricerca con 1,7 miliardi di franchi a disposizione ogni anno). E' interessante che questo centro abbia abbandonato la sperimentazione sugli animali per testare i prodotti e utilizzi invece i sistemi di pelle ricostruita (impropriamente chiamata «pelle artificiale»), usata anche per i grandi ustionati. Si ottiene partendo da cellule umane di origine epidermica (cheratinociti) che vengono coltivate su di un supporto artificiale (polimeri biocompatibili e biodegradabili derivati dell'acido ialuronico). Il mezzo di coltura nutre tutto il sistema e permette all'epidermide di crescere, con formazione della barriera cutanea: lo strato corneo. La pelle normale è vascolarizzata e influenzata dagli ormoni, dalle terminazioni nervose, dalle cellule specializzate che svolgono un ruolo immunologico. Tuttavia oggi è già possibile introdurre nella pelle ricostruita in vitro altri tipi cellulari come i melanociti e le cellule di Langerhans. Con la pelle ricostruita si studia la fototossicità di certi agenti chimici dopo l'esposizione agli ultravioletti A e si misura l'effetto protettore dei filtri solari utilizzando cellule umane (quindi con una risposta più sicura), senza il sacrificio animale. Recentemente il dipartimento di biofisica del centro suddetto (per incarico del Cnrs - Centro nazionale della ricerca scientifica francese) ha piibblicato uno studio sui capelli del faraone Ramses II per stabilire il colore, le tinture usate e le modifiche della cheratina avvenute nel corso dei millenni. In futuro le etichette dei prodotti cosmetici saranno redatte con meno fantasia, però dovranno essere convalidate con tecniche avanzate di fisica, chimica, dermatologia e imaging (microscopia confocale, ultrasuoni, ecografia) per definire con precisione meccanismi fondamentali come l'idratazione e l'invecchiamento cutaneo, la ristrutturazione del capello, i vettori dei principi attivi. Renzo Peilati

Persone citate: Renzo Peilati

Luoghi citati: Italia