IL DIZIONARIO DELLE FATE

IL DIZIONARIO DELLE FATE IL DIZIONARIO DELLE FATE torri v i •,<•.< li »vw I ■nini .Min i, E fiabe costituiscono un'enclave particolare nella storia della cultura medioevale. Nell'area mediterranea, prima dell'arrivo dei «barbari», il genere non era conosciuto, l'ellenismo conosceva soltanto il mito. Alla caduta di Roma seguono il consolidamento del Cristianesimo e la diffusione Cristianesimo e la diffusione della fiaba in Europa proveniente dal Nord e dall'Oriente indiano. Scriveva ne II contratto sociale J.J. Rousseau: «Per il cristiano... la felicità, oltre a non essere di questo mondo, può essere conseguita soltanto a livello individuale, non collettivo..Egli fa il suo dovere, è vero, ma lo fa con una profonda indifferenza riguardo al buono o cattivo esito dei suoi sforzi... L'essenziale è andare in paradiso e la rassegnazione non è che un mezzo in più per raggiungere questo scopo». Al contrario la fiaba rassi Al contrario, la fiaba rassicura che la felicità è di questo essere rassele prove da Illustrazione di Cmondo (il finale «e vissero felici e contenti» è sintomatico), che non ci deve gnazione perché superare - anche se durissime - premiano gli sforzi della, • o del, protagonista. Scendiamo dal cielo alla terra, con la speranza che sia questa vita a offrirci il premio delle nostre paure e delle nostre sofferenze. Questa guida all'Italia della fiaba, pubblicata da Meltemi e curata da Gian Paolo Caprettini, Cristina Carlevaris, Alessandro Perissinotto, Paola Osso, sollecita e valorizza emozioni, valori, linguaggi, significati, sino ad ora non collegabili tra loro perché dispersi fra i singoli racconti regionali di tradizione orale. Così, uno degli obiettivi 'dell'opera è quello di «irrobustire i valori di una tradizione» che richiede oggi di essere rivitalizzata di continuo, in un mondo che tende ad appiattire o a ignorare quegli elementi culturali che hanno gettato le basi della nostra società. Non si tratta di uno studio lessicale della fiaba ma di una ■ricerca sull'«unità figurativa» (concetto approfondito da Perissinotto), la quale «a) sposta l'attenzione dal piano dell'espressione a quello del contenuto, b) limita la ricerca ai soli dati sensibili escludendo gli elementi astratti del discorso, cioè quelli che non passano attraverso una figurativizzazione». valieri Il volume, scritto a più voci, si basa su una ricerca effettuata sulla base della collana di fiabe regionali italiane pubblicata negli Oscar Mondadori (diretta da G. Davico Bonino, in 18 volumi) e di altre dieci raccolte fra le più significative oggi a disposizione. Le numerose fiabe sono raggruppate in 129 «unità figurative» o «lemmi», se si vuole rimanere nella dizione tradizionale. Ad esempio, la voce «Fata» dopo aver spiegato che «le fate potrebbero rappresentare un elemento di continuità fra l'universo della mitologia e quello della fiaba» - è suddivisa in tre sezioni (i doni, il regno, le fate cattive), nelle quali vengono indicati esempi specifici tratti da oltre un centinaio di fiabe. La voce «fuoco» tratta i seguenti temi: il focolare, la porta del fuoco, le fiamme dell'inferno, il rogo, il fuoco rigeneratore. Il dizionario della fiaba è uno strumento di estrema validità non solo per chi è convinto che il mondo della fiaba non sia indispensabile soltanto nella prima infanzia - a cui da troppi anni è stata relegata (e che richiede sempre da parte dell'adulto una profonda competenza) ma anche a coloro che non dimenticano come in esso possiamo ritrovare gran parte delle nostre radici antropologiche. * Roberto Denti DIZIONARIO DELLA FIABA Simboli, personaggi, storie delle fiabe italiane. Meltemi pp. 432 L. 65.000 Illustrazione di Cavalieri

Persone citate: Alessandro Perissinotto, Cristina Carlevaris, Davico Bonino, Gian Paolo Caprettini, Paola Osso, Perissinotto, Roberto Denti, Rousseau

Luoghi citati: Cavalieri, Europa, Italia, Roma