Prove di Natale, centro in tilt

Prove di Natale, centro in tilt Parcheggi esauriti, traffico a passo d'uomo e una marea di curiosi attirati da luci d'artista e pattinatori Prove di Natale, centro in tilt Piazzetta Reale «chiusa per folla» C'è chi racconta d'essere venuto per le luci d'autore, e ha il pieghevole con l'elenco delle vie e degli artisti che gli spunta dalla tasca del giaccone. Chi non ha ancora visto la «nuova» piazza Castello, con l'ampia isola pedonale attorno a palazzo Madama, e ne approfitta per portarci i bambini a giocare. Ci sono i curiosi della pista del ghiaccio montata in piazzetta Reale: 600 tagliandi staccati in tre ore, ieri dalle 15 alle 18, ma migliaia di persone tutt'intorno all'anello, compresse al punto da spingere gli organizzatori a richiedere, alle cinque del pomeriggio, l'intervento dei vigili urbani. Auto di traverso, transenne, uomini in divisa. Si contano a occhio 5 mila presenze, più del doppio rispetto a quanto consentito. E così un ufficiale decreta la chiusura della piazzetta. «Completo» si legge sul foglio appeso dietro i vetri della cassa. Chi è riuscito a entrare, beato lui, rimane. Ma gli altri? Affollano ogni via, ogni mar- ciapiede, ogni metro quadrato di un centro che non è mai parso così piccolo. Poca gente nei negozi, ma i commercianti non se ne lamentano: i dati di vendita dei giorni feriali sono incoraggianti, la domenica si tiene aperto più per mettere in mo¬ stra che per incassare. E poi alle tredicesime mancano ancora otto giorni, e l'Immacolata non è certo il ponte in cui si possono fare previsioni su come andranno le vendite a Natale. Se questi giorni possono indicare qualcosa, il segnale di ieri è che la «città vetrina» funziona, i suoi richiami popolari sono raccolti e, almeno così sembra, apprezzati. Il più suggestivo è senz'altro l'anello di ghiaccio davanti a palazzo Reale. Qualche mugugno (commento al volo: «La pista è rialzata, dal selciato non si vede nulla e le tribune sono inavvicinabili»), ancora problemi di tenuta del ghiaccio, ma alla fine è lì che finiscono tutti, coppiette e famiglie. Dall'alto della balconata di legno che circonda la pista fa una certa impressione vedere l'afflusso di gente da via Roma e via Garibaldi. Seguono tutti la stessa direzione, e ricordano un po' le code delle auto dei pendolari che al mattino premono per entrare in città. Viene da chiedersi come faccia la piazzetta a contenerli tutti. E' impossibile. E non a caso a un certo punto sono costretti a intervenire i vigili urbani. Dopo l'amarezza per i disguidi registrati sabato, prima gior- nata di apertura dell'impianto al pubblico, adesso Roberto Scaramuzza, il gestore, maschera la gioia dietro l'iperattivismo. Telefona da uno dei due cellulari che ha in tasca, parla al microfono dell'auricolare, entra e esce di continuo. Non sta fermo un attimo. «E la sa la cosa più bella?» Dica. «Gli impianti di corso Tazzoli e di via Petrarca non ne hanno risentito: le casse hanno staccato lo stesso numero di tagliandi che in media si vendono nelle domeniche di dicembre». E' soddisfatto, Scaramuzza. Sorride. De¬ v'essere per il fatto che anche quei due impianti li gestisce lui. Errore: «La gioia più grande è sapere che grazie alla pista di palazzo Reale molti torinesi vanno a pattinare. E' tutta gente che prima non lo faceva, o almeno non abitualmente». E oggi si replica, sulla pista del ghiaccio. «Tariffa festiva o feriale?» domanda al gestore la cassiera che gli porta il parziale delle presenze registrate tra le 15 e le 18. Lui ci pensa un po' su, poi risponde di getto: «Feriale, via». Si entra con 8 mila lire. Mille in meno rispetto all'ingresso festivo. Una marea di turisti ha invaso le vie del centro attratta dalle novità natalizie

Persone citate: Roberto Scaramuzza, Scaramuzza