Ipermercati presi d'assalto di F. P.

Ipermercati presi d'assalto Ipermercati presi d'assalto In testa hanno la lista della spesa e dei giocattoli richiesti dai bambini. Sotto i piedi i volantini delle offerte speciali distribuiti all'ingresso dei negozi. I «consumatori della domenica» affollano i grandi ipermercati, come «Le Gru» e «Auchan», più per sport stagionale che per reale bisogno natalizio. Gli articoli più gettonati sono «le cose mangerecce» seguite a brevissima distanza da peluche, play-station, bambole nuove e vecchie. «Emiglio», 144 mila lire di robottino con raggio laser incorporato, è quotatissimo presso i ragazzini portati a spasso dai genitori «dentro» ai carrelli della spesa. «Ma in cima alla hit-parade rimane Barbie, quest'anno in versione principessa di Raperonzolo: 29.900 lire e passa la paura», sorride una commessa vestita di tulle rosa che firma autografi alle bambine. L'impressione però è che la gente si rechi nei centri commerciali per guardarsi intorno, per farsi venire delle idee e poi soddisfarle, per sgranchirsi le gambe. Operazione questa piuttosto ardua tra la folla che «entra ed esce a ondate inarrestabili», si lagna Maria, addetta alle pulizie dei pavimenti di Auchan. «Siamo qui perché fa più caldo che a casa nostra», sospira Katia Serri davanti ad un televisore di due metri per due che, dice, non potrà permettersi mai. Ma c'è anche chi qualche acquisto mirato è pure venuto a farlo. «Sto cercando dei ed per mia figlia - spiega Sergio, impiegato, 50 anni - ma è lei che mi ha dato le indicazioni». Sorte curiosa quella dei regali di Natale, ogni anno puntualmente snobbati e poi alla fine fatti da tutti con la scusa dell'oggetto utile magari consigliato dallo stesso destinatario. «Solo cose per la casa» afferma Elvira Fiori mentre con un occhio sbircia i prezzi delle scope elettriche (dalle 105 alle 518 mila lire) e con l'altro controlla il piccolo Giuseppe che sgambetta davanti allo scaffale delle automobiline. Ma, in questa lista di acquisti domestici, non sembrano rientrare gli addobbi natalizi che «per tradizione si riciclano - scherza Paola, cameriera in un albergo - tranne l'albero: quello ogni anno deve essere nuovo». Eppure, in questa kermesse di luci e pacchi dono, in cui capita che un'anziana signora si lasci convincere a farsi ridisegnare il look da uno stand di simpatici parrucchieri armati di computer, c'è anche chi di affari ne fa veramente pochi. Come Barbara della lavanderia: nonostante l'offerta speciale «lasci i panni, cerchi i regali e torni a bucato bello e pronto», qui non si ferma quasi nessuno. I vestiti a Natale diventano un dono. «Non ti ci abituare però - ridacchia un papà alla figlia che esce carica di buste dal negozio di moda giovane Pimkie - Natale viene solo una volta l'anno...». [f. p.]

Persone citate: Elvira Fiori, Katia Serri, Sorte