Julia: ritorno con Gere
Julia: ritorno con Gere Si riforma la coppia di «Pretty Woman»: parla la Roberts Julia: ritorno con Gere «Ma sono anche attrice drammatica» NEW YORK. Per milioni di uomini Julia Roberts è la donna dei sogni. L'hanno scoperta con «Pretty woman» e nelle loro fantasie è rimasta sospesa nel tempo a quell'immagine. Sono passati otto anni da quando è uscito quel film. E la Roberts nel frattempo è passata attraverso diverse fasi. Ha avuto il periodo dei film dark e impegnati. Si è quasi sposata (con Kiefer Sutherland), si è quindi sposata per un paio di settimane (Lyle Lovett) e ha avuto relazioni vere e presunte con vari uomini (tra gli altri, Jason Patrie e Liam Neeson). Nel frattempo ha anche superato i 30 anni e loro, i fans, sono rimasti indifferenti allo scorrere del tempo e fedelmente appesi alla fantasia della prostituita dal cuore d'oro e dal fascino irresistibile. E bene hanno fatto, perchè Julia Roberts intende finalmente premiare la loro pazienza: proprio nel corso di queste settimane sta infatti girando a Baltimora un seguito di «Pretty woman» che avrà come titolo «Runaway bride». Non si tratta veramente di una continuazione perchè questa volta lei non è una prostituta ma una ragazza che si distingue per un altro motivo: tre volte è andata all'altare e tre volte è tornata sui suoi passi all'ultimo, .secondo e ha sospeso le nozze. Ma come nel film che l'ha resa famosa, la Roberts avrà come co-protagonista Richard Gere. E verrà diretta dallo stesso regista, Gary Marshall. «Erano anni che aspettavamo tutti un soggetto che ci permettesse di tornare sul luogo del delitto», sostiene la Roberts, vestita con un golf abbondante di cashmere marrone, neanche tanto trucco e capelli sul rossiccio tenuti assieme all'indietro. Mentre gira «Runaway bridge», sta per uscire sugli schermi d'America «Stepmom», un film di quelli che richiedono un'abbondante dose di Kleenex e che la vedrà nella parte di una matrigna a fianco dell'amica Susan Sarandon. Signora Roberts, cominciamo dal cosidetto «Pretty woman 2». Ci sono elementi autobiografici? «E la storia di una ragazza che per ben tre volte é arrivata all'altare e tre volte ha cambiato idea. Adesso, si appresta al quarto matrimonio, quando Richard, che fa il giornalista, viene a sapere di questo suo passato e ne scrive sul suo giornale». Appunto: non ha anche lei una storia di matrimoni annuncia- ti e poi sospesi e di problemi con la stampa? «Io sono state fidanzata con Kiefer, dovevamo sposarci e poi poco prima del matrimonio abbiamo deciso di comune accordo di sospenderlo. Quanto ai problemi con la stampa io non ne ho avuti. E' la stampa che ha avuto problemi con questa versione degli eventi». Allora, tanto per evitare nuovi malintesi, conferma la sua presunta relazione con Tattore Benjamin Bratt? E considerato che ormai ha 31 anni, vede il matrimonio come uno degli obiettivi dela sua vita? «Confermo che Benjamin è parte della mia vita. Quanto al matrimonio ci penso ma non è il mio obiettivo. Sono felice e ho dei cani adorabili». In «Stepmom» fa la fotografa e si ritrova dall'altra parte del teleobiettivo. Come è stato? «Mi sono ispirata al mio amico Sante Orazio. Ho cercato di imitare i suoi gesti e i suoi movimenti». Questo film le ha dato l'occasione di lavorare con la sua amica Susan Sarandon... «Susan e io abbiamo parlato per anni della possibilità di fare un film insieme. Quando finalmente è ventuta fuori l'occasione ne ero felicissima ma devo confessare che il pri¬ mo giormo di riprese ero paralizzta dalla paura: come avrei retto di fronte a un'attrice così brava? E se l'esperinza di lavorare insieme avesse finito per incrinare la nostra amicizia? Ma Susan mi ha subito messa a mio agio e il film si è rivelato un'esperienza estremamente piacevole». La Sarandon è una donna nota per le sue prese di posizione pubbliche su problemi come Aids, aborto, ambiente, presunti scandali presidenziali. Delle sue idee invece si sa ben poco. «Susan e io abbiamo molte vedute in comune, ma siamo diverse in un una cosa. Lei si sente molto a suo agio nel rendere pubbliche le sue posizioni e per questo l'ammiro. Io no, sono coinvolta in varie cause ma lo faccio in modo più discreto. Il mio mestiere è quello di fare film e tutto il resto rischia solo di creare confusione». Un mestiere piuttosto lucroso: per «Runaway bride» avrebbe preso circa 30 miliardi di lire, cifra record per una donna... «Se ci fosse un film che veramente mi appassiona lo farei anche per un dollaro e ci metterei lo stesso impegno». Lorenzo Soria «Da anni aspettavamo tutti un soggetto che ci permettesse di ritrovarci sul "luogo del delitto" e finalmente l'abbiamo trovato: in questo film per tre volte arrivo all'altare e cambio idea, ma non c'è nulla di autobiografico» Spettaa di «Pretty W Julia Roberts: nelle sale americane è appena uscito un film nel quale recita accanto alla sua amica Susan Sarandon (qui sopra): «Avevo paura di rovinare il nostro rapporto, invece è andata benissimo»
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