Le dieci sonate di Beethoven con la Mutter e Lambert Orkins

Le dieci sonate di Beethoven con la Mutter e Lambert Orkins F I DISCHI =1 Le dieci sonate di Beethoven con la Mutter e Lambert Orkins SCOLTARE un disco non ..è come andare in discoteca. Il piacere non sta solo nell'aprire le orecchie, ma gustarsi il libretto, curiosando tra note tecniche e storiche, fare confronti con precedenti o similari incisioni, immergersi nei testi. Per molti amanti della musica classica c'è poi il piacere severo di seguire l'interpretazione sulle partiture. E ora c'è anche una nuova opportunità: il Cd-Pluscore. Ovvero insieme alle normali tracce musicali, il Pluscore permette una lettura interattiva (possedendo un lettore Cd-Rom): durante l'ascolto si può seguire lo spartito, stamparlo o intervenire su di esso, consultare saggi di analisi, leggere testi sull'autore o biografie critiche sull'interprete. Bello, giusto, interessante, inevitabile sviluppo. Ma così continuando, staccheremo mai gli occhi da un video? L'occasione per parlare del Pluscore la offre il cofanetto Dieci sonate per piano e violino di Beethoven (Deutsche Grammophon, 4 Cd): funzione per quattro Sonate, con partiture e saggi. Guardiamo l'opera. Cosa serviva ad Anne-Sophie Mutter per eseguire le dieci Sonate? Risposta della brillante e affascinante solista: «Un pianista molto polivalente stilisticamente, che sappia controllare molto bene il problema dei timbri, capace di comprendere perfettamente ciò che faccio, ed infine qualcuno che esprima la propria personalità. Lambert è stata la sintesi di tutto ciò». Lambert fa di cognome Orkis, ed è un gio vane talento. Ma che serve per suonare questo impe¬ gnativo complesso beethoveniano? Condizione primaria: che nessuno dei due solisti assoggetti l'altro. Non è questo il caso, Orkis sembra suonare in modo contratto e quasi più preoccupato a focalizzarsi sulla lunghezza d'onda del violino. Da parte sua, Mutter esegue benissimo ogni sua parte, valorizza alcune Sonate marchiate da pregiudizi. Ma è anche lei che tira la coperta dalla sua parte con una valanga d'intenzioni sonore ed espressive. Pure'con le formule d'accompagnamento quando il piano annuncia il tema. E a'Ja fine le coppie Argerich-Kremer, Haskil-Grumiaux, Casadeus-Fraiicescatti non sono state spodestate. Altro disco, altra coppia: la voce di mezzo soprano di Cecilia Bartoli e il piano di Jean-Yves Thibaudet. Per Live in Italy (Decca, 1 Cd), realizzato con i Sonatori de la Gioiosa Marca. E' la registrazione di un concerto svoltosi al Teatro Olimpico di Vicenza lo scorso giugno. Virtuosismo in un capolavoro d'architettura del Palladio. Il repertorio parte da brani d'amore di Giulio Caccini, poi s'incammina brillantemente su un percorso fatto sulle pagine di Haendel, Vivaldi, Mozart, Schubert, Berlioz, Bellini, Rossini, Donizetti, Bizet. La gran voce di Cecina Bartoli domina la scena sia con con gli strumenti d'epoca dei Sonatori che con la sapienza musicale di Thibaudet. Straripante Bartoli, che si esibisce anche con percussioni e nacchere. Alessandro Rosa >saj

Luoghi citati: Cecina, Vicenza