Tutti i modi di una favola che incanta il mondo di Carlo Grande

Tutti i modi di una favola che incanta il mondo Da San Francesco a Internet Tutti i modi di una favola che incanta il mondo IOCO d'inverno, teatrino per bambini o devota consuetudine: il popolo colorato delle statuette natalizie è emigrato in molte nazioni, sempre fedele all'originario «copyright» che la tradizione assegna dal 1223 a San Francesco. Proprio dalla rappresentazione francescana di Greccio conviene partire per un viaggio nei presepi d'Europa: fra le montagne del paesino medievale in provincia di Rieti si annida la tradizione più antica. Qui, domani mattina, andranno in scena le comparse che rievocano il primo presepio della storia, creato per la messa di Natale, mentre il 29 dicembre prenderà il via il festival nazionale dei presepi. Una mappa aggiornata è a disposizione dei naviganti di Internet: «www.presepi.it», si annuncia come «il più grande sito al mondo» in materia, fornisce «storia, stili artisti, collezionisti, mostre eventi e curiosità» da tutto il mondo. Un presepe vivente sarà rappresentato la sera del 5 gennaio a Rivisondoli (vww.arc.it/presepe/informa.htm, oppure www.arc.it/presepe/program.htm), paesino in cui la consuetudine dura da quasi 50 anni e raduna anche 20 mila spettatori. Splendidi presepi sono da anni visibili nella Reggia di Caserta, attività perseguita da aristocratici e ricchi borghesi come tal Sperati, la % cui opera fu ammirata da Filippo V nel 1702. All'estero il presepe è arrivato anche nel Quebec (già nel 1640, grazie alle suore orsohne) e famose rappresentazioni si trovano a Cracovia, Einsiedeln (in Svizzera), a Oberammergau (in Baviera). Il presepe diventa rito collettivo in Provenza, regione in cui le tradizioni natalizie vibrano ancora di echi pagani. La «creche» e i «santons», statuette di argilla cotte e dipinte a mano dai santonniers, hanno radici profondissime: si dice che San Francesco avesse in mente le statuine mfantili confezionate dalla madre Pica di Bernardone, originaria della Provenza. Di certo si sa che nel 1792 l'Assemblea generale rivoluzionaria decise di clùudere le chiese, così le famiglie di Marsiglia e dintorni cominciarono a costruir¬ si la Natività in casa. Intorno al 1830 alcuni mercanti napoletani giravano per Marsiglia vendendo i «santibelli»: «Un soldo il Papa, due soldi la Vergine Maria, tre soldi il Padreterno», urlavano hi uno strano patois. Oggi la tradizione è anche collezionismo (incantevoli e permanenti esposizioni nei musei di Arles, Marsiglia, Aix-en-Provence). E' diventata commercio (celebri l'affollatissima fiera dei santons sulla Canebière di Marsiglia, quelle di Aix, Aubagne, Istres, Salon do Provence), spettacolo: nel presepe di Aubagne, sede della legione straniera, le statuette hanno i voiti di Fernandel, Yves Montand, Jean Gabin, Daniel Auteuil. Sembra di vedere mi film di Marcel Pagnol, tra i pastori rivivono Marius, Jean de Fiorette e Manon des Sources, le epiche cattiverie dei contadini, gelosi della terra e delle sorgenti. Sullo sfondo la montagna di Sainte-Victoire, quella di Cézanne. L'anima rurale e virgiliana dei «santons» non è tuttavia andata perduta. Nelle prossime settimane ogni paesino arroccato, ogni «mas» solitario avrà il suo presepe; l'unico notabile tra i «santons» è «il sindaco», il centro del presepe non è occupato dalla natività ma dal piccolo popolo che scende dalle colline: zingari, pastori, pescivendoli, arrotini, parroci, cacciatori e farmacisti. Il paesaggio non è stereotipato, ma quello di tutti i giorni. La terra del Nobel Frédéric Mistral e di Jean Giono, autore dell'Ussaro sul tetto, si fa Palestina e il Bambino nasce fra le rocce di MoustiersSte-Marie, fra le colline in miniatura di Banon, di St-Michel, nelle cascine rosa dell'altipiano di Valensole, d'estate coperto da onde color lavanda. In questa regione pietrosa e arida fra le Alpi, lontana dalle spiagge turistiche, dai Festival e dai musei, si celebra la festa degli umili, dei testardi, i millenari riti contadini per il sol invictus. La luce del solstizio in fondo è di tutti, anche su Internet: www.france.fr/santons.htm, oppure www.ac-toulouse.fr/eco-belbeze-union/santons.htm. Carlo Grande

Persone citate: Daniel Auteuil, Jean De Fiorette, Jean Gabin, Jean Giono, Manon, Marcel Pagnol, Mistral, Sperati, Yves Montand