Economia, ecco la squadra di D'Alema di Antonella Rampino

Economia, ecco la squadra di D'Alema Sarà Nicola Rossi a guidare il team che dovrà riprogettare lo sviluppo del Paese Economia, ecco la squadra di D'Alema Un gruppo di keynesiani nel «consiglio di esperti» ATURALMENTE, risponderebbero tutti con facilità all'interrogativo «perché non possiamo non dirci keynesiani». Naturalmente sono tutti di centro-sinistra. E se i professori di Prodi puntavano a riformare il Welfare del Duemila con l'aiuto di Stefano Zamagni, il ghost writer del Papa, il «Consiglio degli esperti», si chiamerà proprio cosi, che Massimo D'Alema insedierà tra breve a Palazzo Chigi punterà con decisione a riaccendere il motore dello sviluppo. A capo del gruppo di lavoro ci sarà Nicola Rossi, che da tempo ha sostituito Michele Salvati come consigliere di D'Alema. Un econometrista che viene, come altri due componenti del gruppo, Marcello Messori e Luigi Paganetto, dalla facoltà di Tor Vergata. Tra le altre cose, Nicola Rossi ha fondato con Luigi Spaventa la Nep, che non è la Nuova Politica Economica di leninista memoria, ma un telematico Network Economisti Progressisti. Del gruppo faranno parte i consiglieri già insediati: Marcello Messori, Piercarlo Padoan per Palazzo Chigi, Onofri per il Tesoro, Ceriani per le Finanze, più alcuni accademici. Ma è proprio attraverso il curriculum degli esperti che si può leggere in controluce qua) è il disegno del Consiglio, e l'orientamento che ne deriverà nella politica economica. Il nome di Piercarlo Padoan è tra i meno noti in Italia, perché si tratta di un professore della generazione dei cinquantenni che ha insegnato in Giappone, negli Stati Uniti, e tutt'ora al Collegio di Bruges: specializzato in economia intemazionale, esce dalla scuola di Giancarlo Gan- dolfo, Università La Sapienza di Roma, pensatore di uno snobismo non inferiore a quello di Luigi Spaventa. Famoso per l'applicazione della teoria dei giochi e della teoria dei club all'economia contemporanea, che ha brillantemente applicato al conflitto tra i paesi del Mezzogiorno d'Europa e quelli dell'Est, Padoan è una vecchia conoscenza di Botteghe Oscure: educazione politica tra l'Istituto Gramsci e la rivista trimestrale che, a metà degli Anni Settanta, facevano Rodano, Napoleoni e Tato. Marcello Messori è stato invece allievo di Claudio Napoleoni prima, e di Augusto Graziani poi, i due padri del pensiero economico di sinistra, ed è un grande esperto di sistema bancario: fa parte, oggi, di quella «scuola» di keynesiani nuovi sti, economisti che rivalutano il John Maynard giovane rispetto a quello maturo, il Keynes del Trattato della Moneta piuttosto che quello dell'opera in cui lancia compiutamente il proprio schema teorico, la famosa Teoria Generale. Tra i maestri c'è ^anglo-abruzzese», come ama definirsi, Marcello De Cecco, che apprese le teorie keynesiane direttamente a Cambridge, ed è uno dei più brillanti storici dell'economia. Sarà importante la sua conoscenza analitica delle crisi finanziarie italiane: una specie di Kindleberger di casa nostra, allevato nel gruppo che faceva capo ad Antonio Giolitti, che ha frequentato poi il Ceep di Giorgio La Malfa, e che è oggi su posizioni decisamente di sinistra. A coprire l'area comunista, ci dovrebbe essere Giorgio Lunghini, un senatore dell'accademia con cattedra alla Bocconi, un economista che ha dato di Keynes una lettura in chiave decisamente marxiana. Infine, come accademico keynesiano moderato, su posizioni liberali, c'è l'uomo che ha allevato nella sua facoltà, come preside di economia dell'Università di Roma Due, meglio nota come Tor Vergata, proprio Rossi e Messori: Luigi Paganetto, che è anche vicepresidente del Cnr. Molto vicino ad Antonio Fazio, è l'uomo del dialogo tra gli economisti di centro e quelli di sinistra. Antonella Rampino LE STRATEGIE DEL PREMIER Qui sopra premier Massimo D'Alema A destra Nicola Rossi

Luoghi citati: Cambridge, Europa, Giappone, Italia, Roma, Stati Uniti