«Troppe notizie soffocano la verità»

«Troppe notizie soffocano la verità» Wojtyla contro il «flusso vorticoso dell'informazione»: non spegnete le domande sull'esistenza «Troppe notizie soffocano la verità» Il Papa: si può essere giovani anche da vecchi, ve lo dico io CITTA' DEL VATICANO. In una fredda prima domenica di dicembre, Giovanni Paolo II rivolge ai fedeli, dalla finestra di piazza San Pietro, una pressante riflessione filosofica: la società dell'informazione non deve soffocare la ricerca della verità. «Viviamo in un'epoca in cui si moltiplicano straordinariamente la quantità e la velocità dell'informazione» e dunque «il rischio è che il flusso vorticoso di notizie soffochi le domande cruciali dell'esistenza: chi sono? da dove vengo e dove vado? Perché la presenza del male? Cosa ci sarà dopo questa vita?». La risposta a questi difficili interrogativi continuerà nelle prossime settimane durante gli appuntamenti domenicali dalla finestra dello studio, prima della recita della preghiera dell'Angelus di mezzogiorno. Giovanni Paolo II ha infatti avvertito i fedeli che «la ricerca della verità costituisce un'esigenza ineludibile e qualificante dell'essere umano», e ne parlerà prendendo come spunto la sua ultima enciclica, «Fides et ratio», fede e ragione. Il tema della ricerca della verità, con cui inizia l'enciclica, è stato l'oggetto della riflessione di ieri, per ribadire che «la fede non teme, ma piuttosto incoraggia l'attività della ragione». Lo sforzo di avvicinare una più vasta platea di fedeli alle impegnative tematiche dell'ultima enciclica, nasce evidentemente dal desiderio di far uscire la conoscenza di questo documento dalla cerchia ristretta degli specialisti. C'è da dire comunque che la messa in guardia dai pericoli della società di massa sta diventando uno dei fili conduttori del pensiero del Papa. Da un lato si accetta la «fabbrica di notizie», tant'è che ancora tre anni fa Giovanni Paolo II ebbe a definire il prossimo Giubileo come il primo dell'era telematica; d'altra parte si avverte il pericolo della manipolazione e della necessaria tensione verso la ricerca della verità. E tra tutti i media, il più sotto accusa è da sempre la televisione. Nel settembre 1992 il Papa fece rilevare come porti alla ribalta falsi valori, distolga dalla preghiera, sia invadente e frivola. Due anni prima aveva fatto un riferimento critico alle telenovelas che «ridicolizzano i valori familiari dell'unità, della fedeltà e dell'indissolubilità del matrimonio». Nel 1994 «L'Osservatore Romano» pubblicò una sorta di decalogo, invitando le famiglie ad organizzarsi per far conoscere le pro¬ prie opinioni e influenzare la programmazione televisiva, un suggerimento poi raccolto in questi anni dalle associazioni cattoliche. La domenica di Giovanni Paolo II era cominciata di prima mattina, con la visita ad una parrocchia nella periferia settentrionale della città. Parlando del Natale in arrivo, festa in cui gioiscono giovani, bambini e anziani, il Papa ha confessato di sentirsi giovane: «Ho incontrato giovani in tutto il mondo e anch'io sono giovane». «Vi auguro di rimanere sempre giovani, se non con le forze fisiche, con lo spirito: questo si può ottenere e lo sento anche nella mia esperienza». «Vi auguro - ha aggiunto di non lasciarvi invecchiare». In precedenza aveva parlato del progetto educativo delle scuole cattoliche, osservando che occorre aprirsi «al dialogo interreligioso ed interculturale». Quella di ieri è stata la visita numero 277 ad una parrocchia romana; il giro è cominciato il 3 dicembre 1978, a neanche due mesi dall'elezione al pontificato, con una chiesa alla Garbatella, popoloso quartiere a ridosso della via Ostiense, nella zona Sud della città. Luca Tornasi Papa Giovanni Paolo II con un bambino ieri nella chiesa Santa Rosa da Viterbo

Persone citate: Giovanni Paolo Ii, Luca Tornasi Papa, Wojtyla

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Viterbo