Bonino al Quirinale/ parte il comitato di Lucia Annunziata

Bonino al Quirinale/ parte il comitato UNA CAMPAGNA ALL'AMERICANA Bonino al Quirinale/ parte il comitato Una sede e il sito Internet, regia di Costanzo e Toscani MROMA USICHE di Ennio Morricone, fotografia di Oliviero Toscani, testi di Lucia Annunziata. E un regista d'eccezione, il cui nome sarà annunciato nei prossimi giorni: Maurizio Costanzo. Un dream-team per un sogno all'apparenza impossibile: la Bonino al Quirinale. Da oggi il comitato per Emma non è più soltanto una raccolta di firme: è pronta la sede - «di fronte a quella di Rosa Russo Jervolino», chiosa la portavoce della campagna, Anna Autorino: vicino a piazza del Gesù, quindi -, è pronto il sito Internet che dovrà dare visibilità transnazionale a un candidato che dell'internazionalismo ha fatto una professione. Sono (quasi) pronte le idee con cui Toscani, dalla clinica di Lione dove sta recuperando da un intervento in artroscopia alla spalla, tenterà di raccogliere l'attenzione dell'opinione pubblica attorno «al migliore dei presidenti possibili». Con un ostacolo sconosciuto alle campagne Benetton: «Non abbiamo soldi - racconta Toscani -. Solo autofinanziamento. Le buo- ne vecche collette. Sento parlare di uno spot: balle. E poi Emma non è una marca di dentifricio. Né possiamo comprare pagine sui giornali (anche se a me piacerebbe molto che un quotidiano progressista ci offrisse uno spazietto in ogni pagina per scrivere in rosso «Emma for president»). Concerti? No, il karaoke ha stancato. Il modello Prodi? Per carità, né pullman, né canzoni popolari. Punteremo su quello che Emma ha fatto e quel che farà: la campagna per le donne di Kabul e quella per il Tribunale internazionale, alle quali il mio gruppo di lavoro ha fornito delle immagini di grande impatto. Soprattutto, ci attendiamo un grande aiuto dagli altri. Dai vecchi politici». Pubblicità comparativa. Fotografie, caricature. «Mostreremo alla gente il vero volto di chi le comanda oggi». «Dov'è la differenza tra la faccia di Calogero Mannino e quella del neoministro Cardinale? E non c'è forse continuità tra Remo Gaspari e la Russo Jervolino? - esplicita uno sponsor della prima ora della candidatura Bonino, Vittorio Sgarbi, che però non avrà ruoli nel comitato -. Perché una campagna come quella che stanno preparando non servirà a nulla. Il Presidente, purtroppo, non lo voterà il popolo, ma un migliaio di imbecilli. Per quelli non serve Internet, basta il ciclostile». «Non sono affatto d'accordo con Sgarbi - replica un parlamentare che invece fa parte del comitato per la Bonino, Giulio Tremonti -. L'opinione pubblica nella corsa al Quirinale conta, eccome. Fu decisiva, ad esempio, nella vittoria di Scalfaro. Piuttosto bisognerà lavorare per allargare il comitato, che ora è un po' elitario, e dargli una base popolare. La Bonino è un personaggio ideale per intercettare la carica rivoluzionaria che cresce nei ceti produttivi del Paese: perché è donna, è outsider, è europea, è moderna. Queste sono le idee-base su cui dovrà ruotare la campagna. E poi la Bonino è giovane». Giovane? «In effetti ha cinquant'anni compiuti - riconosce Toscani - ma c'è in giro un politico con un millesimo della sua energia? La giovinézza sarà', un tema su cui lavoreremo, uno slogan sarà: "L'Italia ha aspettato duemila anni per diventare giovane". Dimostreremo che le donne italiane non sono tante Parietti, belle e bionde. Anche la Bonino è bionda? Sì, ma naturale». Tra i grandi elettori, oltre al neoacquisto Costanzo, il comitato si attende molto da Lucia Annunziata. E' stata lei a convincere Rita Levi Montalcini a firmare per la Bonino (e a corteggiare, invano, Adriano Celentano e sua moglie Claudia Mori). Tra le firme mancanti, però, c'è anche la sua: la Annunziata preferisce scendere in campo nella campagna più generale per una donna al Quirinale (oltre a quello della Russo Jervolino, l'altro nome che circola è quello .di Tina Anselmi) che non in quella specifica per la Bonino; e sulla stessa linea pare attestata «Emily», la lobby delle donne di sinistra. A Giovanni Negri, l'ex segretario radicale che tira le fila del comitato (e promette una «campagna all'americana», con palloncini, T-shirt e cappellini, ma soprattutto un grande in¬ vestiménto politico sulla partecipazione popolare alla corsa al Quirinale), non mancano certo i compagni di strada illustri. Intellettuali di destra come Paolo Isotta e Franco Cardini, di sinistra come Gianfranco Pasquino, ex presidenti della Corte costituzionale come Vincenzo Caianiello e Antonio Baldassarre; e poi Bernardo Bertolucci, Angelo Panebianco, Indro Montanelli. Uno di loro auspica un impegno diretto della Bonino, e suggerisce qualche idea: Emma potrebbe andare tra i baraccati di Sarno, tra i clandestini di Brindisi, tra i container di Assisi... «E invece non farò nulla di tutto questo - risponde la Bonino, al telefono da Bruxelles -, Sono onorata e gratificata dall'espressione di stima di questi grandi personaggi. Ma so perfettamente quali sono le procedure. Che non mi consentono di intervenire. La campagna che sta per partire è una legittima iniziativa di cittadini, con cui non ho contatti e a cui non intendo partecipare». Aldo Cazzullo Ma Sgarbi è critico «Non serve a nulla Il Capo dello Stato non viene votato dal popolo italiano» L'eurodeputata Emma Bonino Oliviero Toscani e Maurizio Costanzo

Luoghi citati: Assisi, Brindisi, Bruxelles, Italia, Kabul