« I veri nemici? Sono i trafficanti » di Antonella Rampino

« I veri nemici? Sono i trafficanti » SOLIDARIETÀ' IN PRIMA LINEA « I veri nemici? Sono i trafficanti » D'Alema in Puglia: politica di pace versogli immigrati LECCE DAL NOSTRO INVIATO «Sono qui a visitare la prima linea della solidarietà». Massimo D'Alema dedica il weekend di inizio dicembre ai problemi deU'immigrazione e dell'integrazione culturale. E' nella sua Puglia, la terra dove ha casa al mare, e collegio elettorale. Quando sbarca dall'autoblù da una parte c'è il centro d'accoglienza «L'Orizzonte», struttura laica di Squinzano, messa su con 292 milioni degli Affari sociali, dall'altra c'è il mare. Una costa lunga, una lunghissima frontiera: le sponde del mare da cui sbarcano quasi ogni giorno migliaia di disperati che tentano in Italia un'emigrazione impossibile. Li dobbiamo affrontare senza paure, senza isterismi, dice D'Alema: «Un Paese di 55 milioni di abitanti, dei più ricchi al mondo, non può sentirsi invaso se arriva una nave con 500 persone». E per giunta, dice D'Alema che è stato accolto da una festosa e ritmata «pizzica pizzica», «basta ascoltare le parole delle canzoni di queste ragazze per capire che in un'Italia fatta da una mescolanza di nordici, normanni, arabi, il razzismo non è solo insensato, è ridicolo». E poi polemizza con il sindaco di Lecce, Adriana Poh Bortone, che è anche deputata di Alleanza Nazionale e che invece sostiene che quella degli immigrati è un'invasione. «Oggi c'è mare grosso, oggi non arriveranno» dice don Alessandro D'Ellera economo del Regina Pacis di San Foca, centro che invece è cattolico, costato 800 milioni alla diocesi, come dire finanziato con l'otto per mille della dichiarazione dei redditi degli italiani. Gli immigrati infatti arrivano col sole, al massimo con il vento, ma con la cadenza delle calamità naturali. E poi bisogna separare i curdi del Pdk da quelli del Pkk, bisogna rispettare le persone che si accolgono. Ma, tranquilli: «Monsignor Ruppi mi ha garantito che anche se il centro è cattolico, ai musulmani viene dato il menu previsto dalla loro religione», dice D'Alema a chi temesse il contrario. Visita dunque ad una struttura laica e ad una cattolica, un vero e proprio giro pastorale, e bocca cucita sui problemi politici: il discorso D'Alema lo fa dal centro laico, dietro a un insolito tavolo di presidenza, ricoperto di batik magrebini. Batte duro su più punti, e se si pensa che si tratta di un tema del quale anche Walter Veltroni ha fatto un punto cardine del nuovo a Botteghe Oscure, si capisce che si tratta di una linea politica forte, di qua l'azione capillare del partito, di là l'azione del governo. E dunque, «ci sono due milioni e 600 mila immigrati che lavorano e contribuiscono all'economia del Paese, facendo lavori che gli italiani non vogliono più fare». Abbiamo fatto una legge per regolare i flussi di immigrazione, dice il premier, «ma dobbiamo essere pronti a vivere insieme a persone di altre razze, di altre culture, perché sono i Paesi più ricchi e moderni ad essere multietnici». I nostri nemici, ribadisce il Presidente del Consiglio, non sono gli immigrati, ma i trafficanti di persone, «non è solo un problema di criminalità albanese non esiste, noi siamo un Paese in cui, diciamo, la criminalità sa il fatto suo». E allora il governo terrà duro lungo la difficile frontiera con l'Albania, cooperando con il governo di Tirana per colpire la criminalità, e proseguendo una «politica di pace, perché qui arrivano persone che vengono da dove sono calpestati i diritti dei popoli, sia il Kosovo o le regioni insanguinate dell'Africa». Quanto a Lecce, e alla Puglia gestiti da governi locali dell'opposizione, Palazzo Chigi non concederà lo status anomalo di «regione frontaliere, una cosa che sa tanto di casinò e portifranchi», ma installerà subito, con la prossima i iunione del Consiglio dei ministri, un coordinamento dei dicasteri interessati e delle istituzioni locali, una specie di «unità di crisi» politico-istituzionale per affrontare quelle che sono le inevitabili responsabilità di una moderna società affluente. Antonella Rampino «Un Paese di 55 milioni di abitanti non può sentirsi invaso se arriva una nave con 500 persone» Massimo D'Alema