Tragedia sulla latterà dei disperati

Tragedia sulla latterà dei disperati Tragedia sulla latterà dei disperati Abbandonati senza viveri, otto morti LA VALLETTA. Una nave oceanografica italiana battente bandiera russa ha tratto in salvo ieri, circa 95 miglia a Sud di Malta, 53 africani che speravano di raggiungere la Sicilia come immigranti clandestini e che da due giorni erano stati abbandonati in balia del mare agitato, a bordo di una precaria imbarcazione di legno senza né viveri né acqua. Perse invece le speranze di salvare altri otto naufraghi che non si è riusciti a recuperare prima che scomparissero fra i flutti. La prima comunicazione di quanto avvenuto al largo dell'isola è stata data nella serata di sabato dalla stazione radio del mercantile russo, in collegamento con «Marisicilia», che a sua volta ha informato la centrale operativa della Guardia Costiera. Alle autorità maltesi i superstiti, la maggior parte dei quale proviene dalla Sierra Leone (oltre che da Algeria, Egitto e Costa d'Avorio), hanno raccontato di essersi im- barcati su una nave che li aveva prelevati in diversi porti africani, sperando di approdare in Sicilia e di essere stati invece abbandonati. Una volta avvistata la nave russa, la «Akademia Nicolas Starakov», i poveretti si sono gettati in mare per raggiungerla a nuoto, forse disperando di essere scorti e tratti in salvo. Ma il tentativo è stato fatale ad alcuni di loro. Anche la zattera sulla quale si trovavano è scomparsa fra le onde. Il comandante della nave russa, Leonid Sozonov, ha raccontato come è avvenuto l'avvistamento: «Uno spettacolo così - ha commentato non l'ho mai visto in vita mia e spero di non doverlo vedere mai più». Sozonov ha spiegato che sabato pomeriggio, alle 18,30, sono state avvistate in mare due luci rosse e un faro giallo di una barca di sette metri sulla quale erano stipati una sessantina di uomini e donne. Quarantatre gli uomini e dieci le donne portati a bordo dell'unità russa: il più giovane ha 14 anni. Alla vista della nave tutti hanno cominciato a sbracciarsi ed urlare invocazioni di soccorso cercando di farsi udire, per poi buttarsi in acqua. Nessuna notizia sulla nave dei «contrabbandieri» di uomini che doveva essere in mare da una ventina di giorni prima di abbandonare i clandestini sulla barca e far per- dere le sue tracce. A bordo della nave soccorritrice sono anche sedici tecnici della Telecom che stanno occupandosi della posa di un cavo in fibra ottica tra l'Italia e l'Africa. I primi soccorsi ai naufraghi, attualmente ricoverati nella zona della ex «quarantena del porto» in località Tacondia, sono stati prestati dal medico della nave russa giunta alla Valletta alle 10 di domenica mattina. Lo stato maggiore della Marina militare italiana ha disposto l'invio nel tratto di mare della nave «Driade» che sta ancora perlustrando la zona alla ricerca dei naufraghi. Le operazioni di ricerche sono coordinate dalle autorità marittime maltesi che hanno chiesto alla Guardia costiera italiana l'invio di un aereo. Il Governo maltese, a quanto si è saputo fino a questo momento li ha accolti per motivi umanitari, ma l'accoglienza dovrebbe essere «a tempo limitato». [Agi-Ansa-Ap] Arrivavano dal Nordafrica e cercavano di raggiungere la Sicilia, soccorsi a Sud di Malta da un battello oceanografico