La Malfa: no agli aiuti alle private di Raffaella Silipo

La Malfa: no agli aiuti alle private La Malfa: no agli aiuti alle private « La statale è insostituibile, perché pluralista» IL LEADER LAICO LIBERTA' nella scuola, ecco di cosa l'Italia ha bisogno. Non solo di libertà fra le scuole». Il leader repubblicano Giorgio La Malfa è in «completo disaccordo» con il progetto del governo D'Alema di finanziare le scuole private. «Le risorse disponibili devono essere rivolte a migliorare la scuola pubblica. Che è in-so-sti-tui-bi-le». Una buona privata, che rispetti certi standard di qualità, non equivale allora a una pubblica? «No, assolutamente. L'analogia con il sistema sanitario qui non regge. Perché il primo e, ripeto, insostituibile, servizio della scuola pubblica è il pluralismo di idee e la coesistenza di diverse culture. Lustrazione statale ha un forte fattore unificatore, di diverse confessioni religiose e componenti etniche, necessario a maggior ragione in una società come la nostra, in cui il primo proble- ma è diventato quello della convivenza civile». Dunque sbagliano i cattolici a dire che la scuola privata offre un servizio pubblico? «Certo. Sono scuole di parte. Provi a chiedere a qualcuno di loro quanto sarebbero contenti se lo Stato desse incentivi a una scuola islamica. Eppure si arriverebbe anche a questo. In Italia ci sono più di cento etnie e religioni diverse, vogliamo forse che ognuno si faccia l'istruzione a sua misura? Si incoraggerebbero divisione e intolleranza. E c'è un pericolo ancora maggiore». Quale? «Che la scuola pubblica diventi una scuola del ghetto. Non mi pare che sia interesse dell'Italia creare nelle scuole una forte separazione di censo come avviene negli Stati Uniti». Scusi, ma qui si parla proprio di incentivi alle famiglie meno abbienti perché possano scegliere dove far studiare i figli... «Benissimo gli incentivi e gli sgravi fiscali al'., famiglie sotto un certo reddito. Basta che non cambino il rapporto di convenienza economica tra privato e pubblico e che quindi vengano dati in egual misura (a parità di reddito) a chi usufruisce delle scuole pubbliche o private». Non è proprio questa la proposta D'Alema? «Non lo so. Non è chiaro. Questa è una proposta che sicuramente alle componenti cattoliche della maggioranza non piace e non basta, perché non avvantaggia le private rispetto alle pubbliche, che è quello che loro chiedono. La mia impressione è che i diessini abbiano mal giudicato la situazione, abbiano pensato che c'era spazio per un accordo con i cattolici sottovalutando le componenti laiche dell'alleanza, nonché la rabbia degli studenti. E che allora stiano lentamente facendo marcia indietro, confondendo le acque. Io, come tanti, aspetto a questo punto una parola chiara». Come giudica questa decisione sulla gratuità dei libri di testo? «Politicamente, è la tappa di un compromesso, il tentativo di recuperare una posizione, dopo aver imboccato una strada più difficile di quel che sembrava. Nel merito, devo ammettere che va nella direzione che ho radicato prima, ossia quella di aiutare in egual modo tutti gli studenti. Eppure non mi piace». Perché? «Intanto immagino non pochi sprechi o, peggio, abusi di fondi tra regioni, comuni, scuole, case editrici... Ma soprattutto è una proposta dirigistica: ossia è lo Stato a decidere che una certa quantità di denaro deve essere investita in libri di testo. Invece io dico: distribuiamola alle famiglie, sapranno ben loro se preferiscono risparmiare acquistando il libro usato e andando una volta di più in un museo o usare tutti i fondi per libri nuovi. Bisogna avere più fiducia nei cittadini, che sanno benissimo gestire i loro soldi e devono poterlo fare come vogliono. Il che significa anche spendere tutti gli aiuti dello Stato mandando il figlio in una privata o preferire una pubblica e usare gli incentivi per educare in cento altri modi possibili». Raffaella Silipo Il leader del partito repubblicano Giorgio La Malfa

Persone citate: D'alema, Giorgio La Malfa, La Malfa

Luoghi citati: Italia, Stati Uniti