«Troppo fisco sulle quattro ruote»
«Troppo fisco sulle quattro ruote» Alfonso Desiata, presidente Ama: peso eccessivo anche per i servizi assicurativi «Troppo fisco sulle quattro ruote» Polizza rc-auto, il 25% del prezzo va in imposte BOLOGNA. «Nel nostro Paese esiste una fiscalità eccessiva su tutto il settore dell'automobile, compresi anche i servizi assicurativi: un quarto del premio pagato per la Re-Auto è rappresentato da fiscalità o parafiscalità». Ad affermarlo è stato ieri Alfonso Desiata, presidente dell'Ama, intervenendo al convegno «Sulle strade del futuro» in corso al «Motor show» di Bologna. Desiata ha ricordato, a quanti partecipavano al dibattito, che la Re-Auto vale in Italia venticinquemila mila miliardi di premi ogni anno, pari al trentun per cento del totale del mercato assicurativo, contro il 15 per cento del totale in Francia e in Germania. La frequenza dei sinistri nel nostro paese non è dissimile a quella degli altri paesi della Comunità Europea, mentre «il costo medio del danno è normale, ovverosia simile a quello degli altri nostri partenrs europei, quando si tratta di danno alle cose, ma diventa drammaticamente più alto quando si tratta di danno biologico». Sempre sul fronte assicurativo, intanto, si registra un trend di crescita senza sosta per le polizze vita nel mercato italiano. L'Isvap comunica che nel secondo trimestre del '98 il patrimonio complessivo delle gestioni interne separate in lire è ammontato a 158.303 miliardi, con un incremento del 4,9% rispetto al trimestre precedente, ed è composto per il 70,8% da titoli di stato, per il 17,6% da obbligazioni, per il 7,8% da azioni e per il 3,8% da altre attività. Sempre alla fine del secondo trimestre 1998, il patrimonio complessivo delle gestioni separate espresse in valuta estera ammontava a 2.655 miliardi, con un incremento del 6,7 per cento rispetto al trimestre precedente. Anche per quel che riguarda le gestioni denominate in valuta gli investimenti prevalenti sono rappresentati dai titoli di stato, pari al 54,1% del totale delle attività. Gli incrementi maggiori hanno interessato le attività denominate in franchi svizzeri, con Ì'8,1%1 e le attività denominate in marchi tedeschi e dollari statunitensi, con incrementi pari, rispettivamente, al 7,5% e al 6 per cento.[r. e. s.j
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