Tv private contro il canone di F. Man.
Tv private contro il canone Tv private contro il canone Chiesti a Van Miertpiù controlli per i fondi del servizio pubblico BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Le tv private europee tornano all'attacco del canone. I rappresentanti di alcune società, tra cui Mediaset, la britannica BSkyB, la francese Tfl e la tedesca Kirch, hanno incontrato ieri a Bruxelles gli uomini del Commissario alla Concorrenza Van Miert per chiedere più attivismo su due fronti: l'esame dei finanziamenti dello Stato alle tv che svolgono servizio pubblico e un controllo per evitare che utilizzino parte dei fondi destinati al servizio pubblico per finanziare altre attività. «E' stata una semplice raccolta di informazioni, fra qualche setti¬ mana ne avremo una anche con i rappresentanti delle tv pubbliche», si spiega in Commissione, gettando acqua sul fuoco. Ma il tema è molto caldo: appena due settimane fa Van Miert, che aveva proposto un codice europeo per regolare gli aiuti di Stato a radio e tv, è stato bloccato dai ministri della Cultura dei Quindici, secondo cui il finanziamento del servizio pubblico è una questione assolutamente nazionale. Dopo quella bocciatura Van Miert ha annunciato «di aver abbandonato l'idea di definire criteri trasparenti ed efficaci, visto che la maggioranza degli Stati membri non li vuole», ma ha anche chiesto che la Commissione «sia informata degli ob- blighi esatti attribuiti alle reti pubbliche», in modo da poter capire quando un finanziamento si trasforma in aiuto di Stato. I rappresentanti delle tv private hanno spiegato ieri che la questione, anche se rimarrà regolata a livello nazionale, dovrà interessare molto la Commissione nella sua ricerca di aiuti di Stato o di alleanze dannose alla concorrenza. Mediaset - che ha già presentato un esposto alla Commissione sul finanziamento pubblico della Rai ha insistito sul fatto che il servizio televisivo, se finanziato con fondi pubblici, debba rinunciare agli introiti pubblicitari e ha espresso anche dubbi sulla definzione di servizio pubblico per programmi come quelli di varietà. Ma due settimane fa i ministri hanno dichiarato che «le trasmissioni di servizio pubblico devono essere in grado di continuare a fornire un'ampia gamma di programmi». In tema di televisione, ieri è intervenuto anche il Commissario europeo responsabile delle telecomunicazioni, Martin Bangemann, parlando di piattaforma digitale. «Non importa che le piattaforme siano una, due, tre o quattro - ha detto - ma c'è una sola condizione da rispettare: che le piattaforme siano aperte» [f. man.]
Persone citate: Kirch, Martin Bangemann, Van Miert, Van Miertpiù
Luoghi citati: Bruxelles
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