«Il commissario va rimosso»

«Il commissario va rimosso» Dopo il caso degli agenti che alla radio lodarono il loro operato «Il commissario va rimosso» Polemica a Bologna BOLOGNA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Non hanno usato baffi e occhiali finti perché alla radio non serve camuffarsi. E neppure hanno pensato a contraffare la propria voce, magari mettendo un fazzoletto davanti alla cornetta, come si vede fare nei film. Così il gioco dei poliziotti che chiedono più polizia, via etere e anonimamente, è stato scoperto. Due agenti e un dirigente del commissariato di polizia Due Torri di Bologna hanno telefonato durante due trasmissioni che l'emittente radiofonica locale Radio Nettuno ha dedicato il 19 e il 22 ottobre scorso ai temi della microcriminalità per lodare l'operato della polizia, criticare 1 vigili urbani («Presenti sempre e solo per le multe») e lamentarsi per una legge poco repressiva verso extracomunitari, drogati e nomadi. In Studio, il loro superiore, il commissario di PS e vice questore Giovanni Preziosa. Al momento di «dichiarare le proprie generalità», i solerti radioascoltatori anziché presentarsi come agenti si sono spacciati per semplici cittadini fornendo pure nome falsi. L'episodio, denunciato dal sindacato di polizia Siulp al ministero degli Interni e raccontato dal «Manifesto», ha innescato una rovente polemica tra il Comune e la questura. Il questore Domenico Bagnato minimizza: «Ammesso che queste telefonate siano state fatte, ritengo che siano state fatte con lo spirito di uno scherzo, magari di cattivissimo gusto, ma sempre uno scherzo». Ma il sindaco Walter Vitali, che guida una città dove il ricordo delle stragi della banda di poliziotti della Uno bianca è ancora ben vivo, e dove il senso di insicurezza tra i cittadini è molto cresciuto negli ultimi anni, non ha nessuna voglia di scherzare: «Se la denuncia risultasse attendibile, quel funzionario andrebbe immediatamente allontanato dalla questura». Giovanni Preziosa non vuole fare commenti: «Sono tranquillo e sereno». Appare sorpreso per tanto clamore. Anche se tosse vero, che male c'è?, sembra chiedersi. Ma per il sindaco, «la vicenda e molto grave, sconcertante». Il timore è che venga rimesso in discussione quel legame di fiducia tra cittadini e forze dell'ordine che, dopo le ferite della Uno bianca, con fatica si è ricostruito a Bologna: «Abbiamo siglato con la Prefettura un protocollo di collaborazione per arginare la microcriminalità che sta dando buoni risultati», spiega Vitali. «Ed è su questa strada che bisogna continuare per rendere più vivibile e sicura la città. Questo episodio mi riempie di amarezza. Ho ascoltato i nastri e non capisco come si possa parlare di uno scherzo». La reazione indignata del sindaco ha sortito subito un risultato: «L'indagine conoscitiva» annunciata dal questore in mattinata è diventata in serata «indagine amministrativa». La vicenda, per ora, non ha alcun risvolto penale. Al massimo si possono ipotizzare sanzioni. «Stiamo esaminando con serenità i fatti, se emergeranno responsabilità adotteremo i provvedimenti necessari», assicura Bagnato. Ieri, alcuni agenti hanno chiesto a Radio Nettuno un duplicato delle cassette che saranno consegnate oggi in questura. Riascoltandole, sarà facile riconoscere le voci e risalire ai nomi dei poliziotti. Più difficile sarà accertare i motivi delle telefonate: solo zelo promozionale o volontà di rivalsa? Marisa Ostolani Durante la trasmissione avrebbero anche criticato i vigili «presenti solo per le multe» Presa di posizione del sindaco «Una vicenda sconcertante» La questura di Bologna

Persone citate: Domenico Bagnato, Giovanni Preziosa, Marisa Ostolani Durante, Walter Vitali

Luoghi citati: Bologna