La Cassazione: gli stilisti vittime e non corruttori

La Cassazione: gli stilisti vittime e non corruttori E' stata confermata la sentenza di assoluzione La Cassazione: gli stilisti vittime e non corruttori ROMA. La sosta sezione penale della Cassazione ha confermato la sentenza di assoluzione emessa dalla Corte d'appello di Milano nei confronti degli stilisti Santo Versace, Giani ranco Ferrò, Krizia e di alcuni loro collaboratori, confermando così in sostanza che gli stilisti furono vittime delle Fiamme gialle e non corruttori. 1 giudici hanno infatti rigettato il ricorso presentato dal procuratore generale di Milano contro la sentenza di assoluzione perché il l'atto non sussiste. I grandi nomi della moda italiana non hanno dunque corrotto le fiamme gialle, ma anche secondo la Cassazione sono stati concussi La Suprema corte confermando la sentenza di assoluzione del gennaio del '98 ha quindi respinto le richieste del pg Meloni che si fondavano sul riconoscimento di un principio: la sentenza deve essere annullata, anche se il reato è ormai prescritto. Una decisione, quella della Cassazione, che, cosi come accaduto per la sentenza di secondo grado, non avrà comunque riflessi sui finanzieri «concussori». Gli ispettori del Secit che hanno ricevuto le tangenti dagli stilisti hanno infatti già definito la loro posizione pattaggiando durante le udienze preliminari del processo. «Quello del pool era un teorema non supportato da prove e questo deve fare pensare a molte cose». Questa la prima reazione dell'avvocato Coreo Bovio, il legale di Gianfranco Ferrè, alla sentenza della sesta sezione della Corte di Cassazione. «A spese del contribuente italiano - ha aggiunto Bovio - abbiamo dovuto sostenere un giudizio Lo stilista Ferrè perché bisognava dimostrare che il pool ha sempre ragione. Invece è stato dimostrato il contrario: il pool questa volta ha torto». E lo stilista: «Sono sinceramente soddisfatto dell' esito di questa vicenda che conferma la fiducia che ha sempre riposto nella giustizia». La casa di Gianni Versace, dopo la sentenza della Cassazione che ha confermato l'assoluzione, fra gli altri, di Santo Versace, rileva con soddisfazione che «è stata messa la parola fine alla vicenda che ha coinvolto numerosi e famosi stilisti in merito a versamenti alla Guardia di Finanza». Sottolinea in un comunicato Versace che: «La Corte di Appello di Milano aveva già pienamente assolto gli stilisti, dichiarando che gli stessi erano stati vittime delle pressioni avanzate dai finanzieri. Ora la Corte di Cassazio- ne ha confermato la sentenza della Corte d'Appello, ribadendo definitivamente l'assoluzione degli stilisti». Chiedeva il riconoscimento di un principio il Pg Vittorio Meloni, chiamato ieri a rappresentare il procuratore generale di Milano che si era rivolto alla Cassazione contro la decisione della Corte di appello milanese di assolvere alcuni tra i più noti stilisti italiani ritenendoli vittime delle Fiamme gialle e non corruttori. Secondo i difensori degli stilisti il principio da salvaguardare era piuttosto quello dell'impossibilità di sottrarsi «al potere enfatico e fortissimo delle Fiamme gialle» che avevano trasformato in semplici vittime gli stilisti costretti ad adeguarsi alla situazione. [Ansa] Lo stilista Ferrè

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