Lockerbie: Italia in pista
Lockerbie: Italia in pista Rivelazioni americane alla vigilia dell'arrivo di Annan a Tripoli Lockerbie: Italia in pista «Un aereo porterà in Olanda i due Ubici» ROMA. Il Dipartimento di Stato di Washington ha svelato nella tarda serata di ieri che «c'è un aereo apposito in attesa su una pista in Italia» che potrebbe «portare in Olanda i due cittadini libici imputati per l'attentato di Lockerbie» se il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, raggiungerà oggi un accordo in proposito con il leader della Jamahirya, Muammar Gheddafi. Dai piani alti del Palazzo di Vetro arriva la conferma dell'operazione-recupero organizzata in gran segreto: «Stiamo preparando un'operazione molto delicata, ad alto rischio, per garantire uno stopover italiano verso l'Aja dopo l'eventuale intesa fra Kofi Annan e Muammar Gheddafi». «Quest'iniziativa è stata possibile grazie ai buoni rapporti fra l'Italia e la sua ex colonia» aggiungono fonti diplomatiche a New York. Ma alla Farnesina gettano acqua sul fuoco, prendendo le distanze dalle indiscrezioni che rimbalzano dal Palazzo di Vetro. «Nessun aereo italiano è stato mobilitato, nessun aereo si trova in attesa di trasportare i due cittadini libici accusati dell'attentato di Lockerbie» affermano fonti diplomatiche italiane, pur ribadendo la «disponibilità» del nostro Paese a <<fornire ogni utile contributo agli sfozi in coro ad opera di Kofi Annan» che oggi incontrerà Gheddafi sotto la tenda colorata nel deserto della Sirte. La conferma che l'eventuale coinvolgimento dell'Italia nella soluzione del caso-Lockerbie è coperta dal più stretto riserbo arriva anche da Rino Serri, sottosegretario agli Esteri con delega per l'Africa solo poche settimane fa in visita a Tripoli. «L'I¬ li lead talia è da sempre favorevole ad un superamento della crisi di Lockerbie fra Tripoli e le Nazioni Unite nella prospettiva di ri- muovere le sanzioni alla Libia in vigore dal 1992 dice -, ma non sono a conoscenza di alcun aereo o alcun nostro coinvolgimento diretto per portare all'Aja i due accusati per quell'attentato». La cautela si spiega anche con i rischi legati all'operazione-recupero. La sola ipotesi del rischio di pubblicità per il volo dell'aereo con i due accusati potrebbe far retrocedere Gheddafi dalla stretta di mano con Kofi Annan. Proprio ieri è giunto a Roma il nuovo ambasciatore libico, Al Obeidi, che andrà ad occupare una sede diplomatica vacante oramai da quasi un anno mantenendo però Ù grando di viceministro degli Esteri. Al Obeidi è stato il negoziatore libico dell'accordo di riappacificazione con l'Italia siglato questa estate ed è un profondo conoscitore degli affari europei. La sua nomina viene interpretata in ambienti diplomatici come un riconoscimento della svolta nelle relazioni con l'Italia e l'annuncio di una forte iniziativa politica verso l'Unione Europea, che potrebbe iniziare proprio in coincidenza con il superamento della crisi di Lockerbie. La missione di Annan comunque non è priva di rischi a causa delle conduzioni poste dalla Libia per la consegna dei due sospetti. «Gheddafi è imprevedibile, non sappiamo come si comporterà» ammettono al Dipartimento di Stato. Ma se sotto la tenda nel deserto della Sirte dirà «sì», l'cperazione-recupero scatterà subito e l'aereo per ora ufficialmente «non mobilitato» sulla pista di aviazione militare italiana potrà decollare alla volta della Libia prima di far rotta sull'Aja, in Olanda. [ra. moj li leader libico Gheddafi
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