«Italia troppo maschilista» di Aldo Cazzullo

«Italia troppo maschilista» Arriva un altro appello per una donna al Quirinale: il 41% è d'accordo «Italia troppo maschilista» Amato: copia il modello africano CHI DOPO SCALFARO? ROMA I L maschio italiano tende ormai H al modello «africano»: «Far lavorare le dorme», e tenere per sé le posizioni di comando. Paiola di un uomo cui le posizioni di comando non sono ignote: sottosegretario alla presidenza del Consiglio, vicesegretario del psi, presidente del Consiglio, e ora ministro per le Riforme istituzionali. «Man mano che ci si sposta verso Sud sulla carta geografica, gli uomini si fanno sempre più pigri». Nella mappa della laboriosità maschile, è l'analisi di Giuliano Amato, l'Italia appartiene all'emisfero australe. «Tendiamo a scaricare sulla donna quote sempre più grandi di lavoro, ma le blocchiamo l'accesso al vertice. Quand'ero giovane sottosegretario alla presidenza del Consiglio, accompagnavo spesso il capo dello Stato nelle sue visite in provincia. In ogni prefettura c'erano decine di funzionarie. Tra 15 anni, pensavo, la maggioranza tra i prefetti sarà donna. Non è andata così». Né ci sono signore al vertice del sindacato, «tipica organizzazione maschile». «L'accesso ai gradi alti è escluso dall'assunzione delle responsabilità famigliari», sostiene Amato. Che poi si traduce: «Le ragazze non fanno carriera perché alle sei del pomeriggio la baby-sitter se ne va, loro devono correre a casa, il marito resta in ufficio e, lui sì, fa carriera». Così alle donne, sempre più presenti anche in professioni un tempo riservate all'uomo, manca il balzo finale: un «collo di bottiglia» blocca la circolazione tra base e ver- lice della piramide. Come allargarlo? Una donna al Quirinale può servire. «Oggi l'agenda della politica è maschio. Occorre cambiarla. Solo una figura istituzionale, che non ha potere decisionale ma un vasto potere di influenza e dura in carica sette anni, dispone dell'autorevolezza e del tempo necessari». Una presidentessa della Repubblica «avrà una funzione pedagogica», sorride il ministro, rinfrancato dal professor Mannheimer, il quale l'ha appena informato che il 41 % degli italiani la pensa come lui. Speriamo sia femmina: solo il 13% si dichiara contrario a priori. Indifferenti gli altri. Via libera anche a Rosa Russo Jervolino al Viminale: appena l'8% trova inopportuno che una donna sieda al ministero degli Interni. Meglio invece un uomo alla presidenza della Commissione Antitrust. Sono i risultati del sondaggio (5572 interviste) commissionato all'Istituto per gli studi sulla pubblica opinione dal ministro per le Pari opportunità Laura Balbo, che ora ascolta con espressione riconoscente Amato ribadire: «Dopo la grande ondata del '68, che ha imposto la cultura femminista in tutto l'Occidente, in Italia c'è stato un riflusso maschilista. L'uomo si comporta come se la famiglia non fosse un problema suo». L'economia, e la politi¬ ca, si adeguano. «I contratti di lavoro prevedono fringe-benefits a misura di maschio. La Corte costituzionale, che pure ha ammesso più volte azioni positive, ha sostenuto l'incostituzionalità della composizione alternata uomo-donna delle liste elettorali. Aggiungete che i servizi collettivi, passata la felicità degli Anni 70 - ironizza l'ex presidente del Consiglio - sono caduti sotto la scure di gente come me...». E anco¬ ra: «Prendiamo una coppia di studenti universitari: fino a 22-23 anni lui e lei sono alla pari. Ma già nel decennio successivo i percorsi non sono più paralleli. Lui prenderà il sopravvento». «Io voglio cogliere tutte le cose che cambiano - quasi lo consola la Balbo -. E stanno cambiando nella direzione che a me piace». Una donna sul Colle, quindi, ((per rendere possibile anche in altri campi ciò cui la donna ha diritto». E più donne in Parlamento, forse: la costituzionalista Lorenza Calcassarre, ad esempio, ha lanciato l'idea del «doppio collegio». Funzionerebbe così: un partito, se vuole, potrebbe candidare in contemporanea un uomo ed una donna. I due non dovranno denigrarsi e criticarsi a vicenda, per non perdere voti, visto che alla fine si sommeranno i consensi del candidato uomo e del candidato donna, ed il colleggio verrà aggiudicato a chi dei due avrà ottenuto più voti. «E' una proposta intelligente e ragionevole, sulla quale si potrebbe lavorare anche seriamente», commenta Amato. La campagna per una donna al Quirinale è lanciata: con il supporto popolare, assicura Mannheimer. Prima a partire, Emma Bonino: in preparazione raccolte di firme, concerti e uno spot di Toscani. Aldo Cazzullo Anche uno spot di Oliviero Toscani per sostenere Emma Bonino E una costituzionalista lancia il «doppio» collegio per le elezioni ta» ano il 41% è d'accordo

Persone citate: Balbo, Emma Bonino, Giuliano Amato, Laura Balbo, Mannheimer, Oliviero Toscani, Rosa Russo Jervolino, Toscani

Luoghi citati: Italia, Roma