Finanziamento ai partiti neanche una lira nel '99

Finanziamento ai partiti neanche una lira nel '99 Botta e risposta polemico tra Mastella e Fini Finanziamento ai partiti neanche una lira nel '99 ROMA. Travestiti da Banda Bassotti con tanto di maglia a strisce, berretto col numera e mascherina, un gruppo di radicali sbeffeggia la «spartizione della torta del finanziamento ai partiti» inscenando una mini-rappresentazione teatrale proprio davanti a Montecitorio Ma ormai il Palazzo ha deciso. Incalzata da Di Pietro e Fini la maggioranza ha tagliato, come si suol dire, la testa al toro. Non si farà nessun emendamento al collegato della Finanziaria, né vi saranno più anticipi di quei famosi, presunti, versamenti fatti dai cittadini attraverso il 4 per mille Irpef la cui reale entità continua a restare un fitto mistero. Nulla. Il collegato è ormai pronto e il contestato emendamento che prevedeva addirittura di alzare la quota dell'anticipo da 110 a 130 miliardi per accontentare i nuovi arrivati Udr e Pdci- è rimasto nel cassetto. «Non è mai stato presentato», taglia corto il relatore del collegato, il Ppi Paolo Giaretta. Né, al momento sono previsti in Finanziaria fondi stanziati a questo scopo, assicura il relatore alla medesima, il ds Giorgio Ferrante. Insomma, l'anno prossimo i partiti non avranno più una lira dallo Stato, almeno finché non vi sarà una nuova norma, probabilmente basata su un sistema del tutto diverso, più simile a quelli vigenti in Europa. «Farà parte del previsto provvedimento sullo status dei partiti. Al Senato presenteremo a giorni una proposta», annuncia il ds Massimo Villone, presidente della commissione Affari Costituzionali. Resta una scia di battibecchi e punzecchiature. A bocca asciutta più degli altri, Clemente Mastella adesso afferma di sapere quel che il ministro Visco sostiene si saprà solo a marzo prossimo: che i versamenti dei contribuenti per il '97 sono fermi a 20 miliardi: ne mancano 90. «A questo punto lutti quelli che hanno beneficiato del finanziamento forfettizzato dovrebbero restituire le somme indebitamente percepite. Compreso il moralista Fini», sottolinea il segretario dell'Udr. «Noi siamo pronti, ma Mastella ci aiuti a pretendere che la sua maggioranza faccia altrettanto» ribatte Fini, per nulla piccato. L'Udì; mastica amaro. «Fini ha temuto di essere scavalcato da Di Pietro in demagogia e populismo - commenta il capogruppo al Senato Roberto Napoli. - Ma non ha senso dare 810 miliardi ai patronati e nulla ai partiti che sono sovvenzionati in tutta Europa», [m. g. b.J

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