Chiamate meno care dagli apparecchi fissi

Chiamate meno care dagli apparecchi fissi CELLULARI Chiamate meno care dagli apparecchi fissi MILANO. Mentre si discute di aumenti per le telefonate urbane i costi delle chiamate da apparecchi fissi verso i cellulari si apprestano a calare. Oggi il loro prezzo medio è di 600 lire al minuto ma si sale fino a 1050 per le utenze d'affari. Le tariffe dovrebbero scendere, invece, intorno a 450 lire al minuto, con un taglio netto del 25 per cento sulla tariffa media. A dirlo è un articolo del settimanale «Il Mondo» che oggi sarà in edicola. L'abbattimento dei costi è la conseguenza di una direttiva europea, recepita dal governo italiano. Dal primo gennaio '99, infatti, il costo della telefonata da un apparecchio fisso verso un cellulare dovrà essere deciso dal gestore del telefono fisso, cioè di chi chiama. E non seguirà più, come invece accade ora, la tariffa del cellulare, cioè di chi riceve. Questo, almeno, è il principio stabilito dalla Commissione europea. A fissare tempi e tariffe dovrà essere l'Autorità per le telecomunicazioni, presieduta da Enzo Cheli. Attualmente una telefonata di un'ora da un apparecchio fisso verso un cellulare con contratto family, durante la fascia di punta, può costare fino a 109.880 lire Iva compresa, che scendono a 47.850 lire nel caso della tariffa «business». Mentre la chiamata interurbana più cara, oltre i 30 chilometri, nella fascia oraria di punta con l'aggiunta del 20 per cento di imposte non supera le 24.536 lire l'ora.

Persone citate: Enzo Cheli

Luoghi citati: Milano