Annali sotto la tenda del Colonnello di Andrea Di Robilant

Annali sotto la tenda del Colonnello Un accordo sul caso Lockerbie sancirà la fine delle sanzioni imposte dalTOnu nel '92 Annali sotto la tenda del Colonnello Domani la missione «pace con la Libia» WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Kofi Armari andrà domani a Tripoli per mettere il suo sigillo a un accordo sulla vicenda Lockerbie. Il Segretario generale delle Nazioni Unite ha annunciato ieri a Tunisi che incontrerà Muammar Gheddafi «per studiare varie soluzioni al problema». Fonti Onu assicurano che l'accordo è ormai vicino e che «si tratta solo di mettere a punto qualche dettaglio». La missione di Annan avviene dieci anni dopo l'esplosione di un aereo Pan Am nei cieli di Lockerbie, in Scozia, che provocò la morte di 270 passeggeri, in prevalenza americani e britannici. Due libici - Abdel Basset Ali Mohammed al-Megrahi e Lamen Khalifa Fhimah - sono stati accusati di aver commesso l'attentato. La Libia ha sempre rifiutato di consegnarli alla giustizia scozzese nonostante le sanzioni imposte dall'Onu nel 1992, tra le quali il bando dei voli internazionali che ha praticamente isolato il Paese. Ora pare che il Colonnello sia finalmente disposto a farlo. Stati Uniti, Gran Bretagna e Libia avevano già accettato l'idea di far processare i due libici in Olanda anziché in Scozia. Ma sia Washington sia Londra avevano finora insistito che, se giudicati colpevoli, Fhima e ai Megrahi avrebbero comunque dovuto scontare la sentenza in Scozia. Ora sembra che le settimane di negoziato al Palazzo di Vetro tra la squadra di Annan e i legali mandati da Gheddafi abbiano prodotto un accordo complessivo e molto dettagliato (chi porterà i due libici in Olanda, come saranno portati, eccetera). «Rimangono alcune questioni da chiarire - dicevano ieri fonti Onu - ma il Segretario generale conta di sciogliere gli ultimi nodi durante la sua visita a Tripo- li. L'obiettivo di Annan è la consegna dei due Ubici. E appare ottimista». Tanto ottimista da aver chiesto al Consiglio di sicurezza, prima ancora di recarsi in Tunisia, il permesso di atterrare a Tripoli nonostante il bando dei voli - permesso che è stato anche concesso da Gran Bretagna e Stati Uniti. Ma Londra e Washington rimangono guardinghe. «Speriamo che il Segretario generale riesca ad ottenere in tempi rapidi una risposta da Gheddafi, così che possa essere fatta giustizia», ha detto ieri il governo britannico, insistendo però sul fatto che le condizioni angloamericane non erano negoziabi¬ li. E a questo punto non è ancora chiaro dove i due libici sconteranno la pena. Anche perché a Tripoli l'agenzia di stampa Jana ha smentito che Gheddafi avesse ceduto su quel punto, limitandosi a dire che la Libia vuole ottenere «necessarie garanzie per i libici sotto inchiesta». Molti familiari delle vittime hanno premuto su Londra e Washington affinché raggiungessero un accordo con Tripoli per poter avviare finalmente il processo. Ma le pressioni non sono state per nulla uniformi, con i familiari britannici più propensi all'accordo e buona parte di quelli americani favorevoli invece ad una posizione più dura. Se davvero si arriverà a un'intesa questo fine settimana è probabile che le sanzioni contro la Libia saranno revocate in tempi brevi, ponendo fine a un isolamento decennale. E l'arrivo di Annan a Tripoli permetterà a Gheddafi di rivendicare comunque un successo diplomatico. Ma è soprattutto la stella del Segretario generale che torna a rifulgere: fonti diplomatiche insistono che l'accordo sarà il risultato del suo prolungato impegno personale per risolvere l'impasse sul caso Lockerbie. Andrea di Robilant Il Segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan Un agente in borghese punta l'arma per arrestare un palestinese durante i disordini a Gerusalemme. A destra, Netanyahu