«Abbiamo restituito il timone ai governi»

«Abbiamo restituito il timone ai governi» UNA DECISIONE «Abbiamo restituito il timone ai governi» Le banche centrali: ora la Bce partirà con meno pressioni FRANCOFORTE ON si è trattato di una decisione di emergenza - spiega un membro del Direttorio della Banca centrale europea, la Bce - non c'è nel corpo dell'economia europea una malattia nascosta che ci abbia spinto ad agire». Quello che sta succedendo è sotto gli occhi di tutti ed è certo sufficiente a giustificare un minore ottimismo sull'andamento dell'economia europea rispetto a solo un mese fa. Il presidente della Bce, Wim Duisenberg, aveva parlato martedì, per la prima volta esplicitamente, del rischio di un calo dell'attività economica, tale da far rivedere da subito le previsioni di crescita nell'area dell'Euro al 2-2,5 per cento per il prossimo anno. La decisione coordinata di ribasso dei tassi d'interesse nell'area dell'Euro, che ha aperto ieri l'era della politica monetaria comune europea, risponde a due esigenze: quella di restituire fiducia a chi investe, consuma e produce in Europa e quella di predisporre nel miglior modo possibile la Banca centrale europea ad assumere il primo gennaio prossimo la guida dell'Euro. «Si è trattato di una decisione assunta in piena sovranità dalle banche centrali che si attengono al detto - spiega Hans Tietmeyer, in buon latino - "non lasciarti influenzare né dalle lodi né dal timore quando sai di aver ragione"». Con la decisione di ieri i governatori hanno infatti restituito ai governi la responsabilità di compiere il proprio ruolo nell'assicurare fiducia all'economia europea: «E' fondamentale ora - aggiunge Tietmeyer - che i governi si attengano fedelmente alla disciplina di bilancio dettata dal Patto di stabilità». «La Bce farà ciò che è nei propri mezzi per combattere la disoccupazione europea - ha detto Duisenberg - ma ciò richiede interventi strutturali di politica economica». Il ribasso dei tassi, effettuato quando ancora la politica monetaria fa capo alla piena responsabilità delle banche centrali nazionali, serve però anche a sottrarre la Bce a possibili pressioni politiche per il ribasso dei tassi, che sarebbero potute intervenire fin dai primi giorni di attività della Banca, in una fase in cui l'istituto appena nato avrà invece bisogno di non vedere pregiu- dicata l'acquisizione della propria credibilità. Anche per questo i banchieri centrali hanno tenuto a specificare che il livello del 3 per cento sarà il tasso a cui verranno effettuate le prime operazioni di finanziamento in Euro da parte della Bce e che lo resterà per l'orizzonte di tempo oggi prevedibile. «Con la decisione - spiega Tietmeyer - abbiamo fatto chiarezza all'orizzonte», anticipando i mercati su quali sarebbero state le mosse di avvio della Bce e creando quindi una situazione certa e, se l'economia non peggiorerà ancora, stabile. La staffetta dalle banche nazionali alla Bce «non sarebbe potuta avvenire in modo più efficiente e armonioso» ha detto ieri sera a Francoforte il consigliere italiano della Bce, Tommaso Padoa Schioppa, agli analisti finanziari te¬ deschi. Ciò che è emerso nella lunga riunione di martedì scorso del Consiglio direttivo della Bce è che l'area dell'Euro non è al riparo dalle conseguenze della crisi asiatica. I dati dell'economia francese indicano un insidioso rallentamento. In Italia è già chiaro che le previsioni di crescita vanno riviste drasticamente al ribasso. Quanto alla Germania, nonostante uno sviluppo ancora robusto, ci sono segni di grave caduta della fiducia degli operatori economici dovuta al dimezzamento della crescita delle esportazioni, anche se secondo le rilevazioni dell'indice Ifo, pubblicate ieri, nessuno prevede una vera recessione, bensì un calo della crescita attesa del pil dal 3,5 al 2,3 per cento nel '99. «Non siamo certamente in una fase di deflazione - dice Tiet¬ meyer - né si può parlare di recessione, bensì di rallentamento della crescita». «E' peggiorato l'ambiente economico globale - aggiunge il presidente della Bundesbank - soprattutto nei Paesi produttori di materie prime. Anche se ci sono tendenze stabilizzatrici, non ne siamo fuori. L'importante è evitare un'escalation». «Il calo dei tassi - dice Tietmeyer - serve a contrastare la sfiducia anche sui mercati finanziari», una riflessione un tempo estranea alla Bundesbank e più nello stile della Federai reserve americana. Con la decisione di ieri, l'accomodamento monetario in Europa corrisponderà a gennaio a un calo di circa 0,7-0,8 punti dei tassi rispetto a due mesi fa. Ora i governatori attendono che la politica si fac- eia carico delle proprie responsabilità: «Il Patto di stabilità - spiega Tietmeyer - deve essere osservato strettamente e senza l'esclusione delle spese per investimenti o altro dal calcolo del deficit pubblico che deve arrivare al pareggio, quanto alla politica salariale dovrà evitare aumenti eccessivi che comporterebbero una grave ipoteca per la congiuntura debole». Il difficile dialogo tra Banche centrali e governi riprende da oggi su basi più favorevoli e solide, ma è destinato a proseguire, tra complicità e incomprensioni e a segnare la storia, appena cominciata, dell'Euro: «Mi creda - risponde Tietmeyer - le pressioni politiche non finiranno mai». Carlo Bastasin rt t i t t t t I CONTI DEL RISPARMIATORE TASSO! TASSO Di SCONTO DI SCONTO i 4% I 3,5% MUTUI [1] 5,5-6% 5,0-5,5% [3] PRIME RATE 4 i : \. [2] ; 6,88% 6-6,5% [3] TASSO MEDIO ] PRESTITI 7-7,5% 6,7-7,2% [3] SCOPERTO DI C/C MEDIO 7,5-8% 7-7,5% [3] RENDIMENTO BOT 6 MESI LORDO J SEMPLICE I 3,9% I 3,4% [4] TASSO \ OVERNIGHT 4,45% j 3,70% [5] (OPRATE [6] 15% 14% [3] 11] Stime su base indice Tuttosoldi; [2] tasso applicato alla migliore clientela; [3] stime;: p] stima: ultima asta 3,63; [5] livello indicato nei pomeriggio di ieri; £6] tasso màssimo per i prestiti ! I rendimenti dei Bot sono già scesi Borsa con prudenza

Persone citate: Carlo Bastasin, Duisenberg, Hans Tietmeyer, Tietmeyer, Tommaso Padoa Schioppa, Wim Duisenberg

Luoghi citati: Europa, Francoforte, Germania, Italia