Borse euforiche di Valeria Sacchi

Borse euforiche Borse euforiche 77 listino riparte coi governatori Il ministro Ciampi MILANO. Sembrava un'altra giornata «no» per le Borse europee. E invece la decisione dei governatori dell'Euro, che a mercati aperti abbattono il costo del danaro, sferza i listini portandoli tutti al rialzo. Cosicché nemmeno il malumore di Wall Street, partita in calo e penalizzata dal disastro del listino brasiliano (dopo la bocciatura da parte del congresso del piano di austerità proposto dal governo), riesce a smorzarne l'ottimismo. Alla fine della giornata le piazze della vecchia Europa si lasciano alle spalle le perdite del mattino, e finiscono, concordi, nel segno più. Che a Francoforte e Amsterdam, si allarga fino a superare il 2 per cento. Milano si ferma all'1,66 per cento, ma segna il primo gol della settimana. E' il riscatto, dopo partenze deludenti che sembravamo condannarle ad un altro copione negativo. Nessuno stimolo, del resto, era arrivato dalle Borse asiatiche che, sulla scia del crollo di Tokyo (con il calo del Nikkei vicino al 2 per cento) avevano tutte perso terreno. In perfetta sintonia, Piazza Affari si era trascinata allargando progressivamente la perdita a oltre il 2 per cento, martellata dalle vendite e con le blue chips tutte in ribasso. Poi le vendite diradano, l'indice recupera qualcosa, un vento d'attesa arriva sui mercati, mentre si fa strada l'ipotesi che qualche novità potrebbe uscire dal consiglio centrale della Bundesbank e dal Comitato di politica monetaria della Banca di Francia. La portata delle decisioni: calo concertato dei tassi dei Paesi dell'Euro, supera le previsioni più rosee. Anche la Banca d'Italia, a mercati aperti (novità assoluta), annuncia il ribasso di mezzo punto del Tus al 3,5 per cento. Sintonizzandosi su Francoforte e Parigi, già tornate positive, il Mibtel scala punti segnando un progresso massimo del 2,69 per cento. Ma il dollaro continua a restare debole, l'apertura di Wall Street si preannuncia in calo, e così sarà. Dall'America Latina, sulla scia di un Rapporto della Banca Mondiale che prevede, nell'area, una crescita limitata allo 0,6 per cento nel '99, i segnali di Buenos Aires e San Paolo sono inquietanti. Piazza Affari ritiene prudente tirare leggermente i remi in barca riducendo il vantaggio finale all' 1,66 per cento mentre il giro d'affari segna quota 3800 miliardi. Ma è pur sempre il primo rialzo della settimana. A New York, il Dow Jones tenta una rimonta ma non riesce a tenere il passo, e torna sotto i 100 punti, mentre il listino brasiliano allarga il crollo al 9 per cento. Valeria Sacchi Il ministro Ciampi

Persone citate: Ciampi